Categorie: roma

fino al 30.X.2010 | Beatrice Scaccia | Roma, Ugo Ferranti

di - 13 Ottobre 2010
Preziosi fotogrammi di carta, ecco cosa sembrano le opere
di Beatrice Scaccia (Roma, 1978; vive a Roma e New York) esposte nella personale He, she, it: masculine, feminine and neuter gender. Un
racconto portato avanti a colpi di matita e inchiostro, nel tentativo di
delineare l’aspetto, talvolta imprevedibile, che spesso ci caratterizza quando
assumiamo sulla nostra persona i “ruoli” della sessualità, così come vengono
imposti nel vivere contemporaneo.

Ciò che subito colpisce, incuriosendo lo sguardo, sono i
materiali utilizzati e le dimensioni scelte per le opere: ai due lati della
galleria sfilano piccoli quadrati di carta (15×15 cm), senza colore,
rigorosamente in versione bianca e nera. Seppur simili, le opere si
differenziano perché disposte in modo completamente diverso: se a sinistra i 58
disegni finiti a cera si susseguono come se fossero semplici parole di un
racconto, sul lato destro prima i bozzetti chiari, poi i monotipi scuri vengono
disposti in serie a suggerire una lettura più complessa, in cui si apprezza sia
la staticità della disposizione che il “movimento” in essa contenuto.


La figura rappresentata, ingabbiata com’è nella minuscola
dimensione di quella carta a volte candida e a volte nero pece, pare costretta
a ripetere movimenti identici, quasi vuotati di significato o, al contrario,
sembra impegnata nella ricerca di un nuovo senso di cui finalmente
appropriarsi. Sembra di vederlo, questo personaggio misterioso e androgino,
mentre si muove, indossando prima gli abiti femminili, poi quelli maschili, in
un grande caos emozionale, giocando a rendere ogni ruolo interscambiabile con
l’altro e rendendo al contempo palese più d’ogni altra cosa la solitudine dell’oggi.

Gonne e pantaloni, cravatte, tacchi e cappelli, camicie e
reggiseno: tutto si scambia, senza più alcuna distinzione, e il “protagonista”
di questo film di carta diviene una figura parossistica, eccessiva, in preda al
conflitto.

Seguendo il percorso tracciato dalle due pareti laterali, si
giunge alla parete di fondo, dove troneggiano tre grandi carte cerate che mostrano
il soggetto finalmente dilatato, come liberato dalla costrizione costituita
dalla precedente dimensione dell’opera.


Impossibile non sottolineare l’estrema precisione della
mano di Scaccia, così abile nel disegno e nell’imprimere una “tensione” quasi
tangibile alla forma. Uno stile, il suo, che nella sua meticolosa eleganza non
fa altro che aumentare da un lato il senso di disagio, dall’altra la volontà di
porsi in modo dialettico nei confronti della sessualità e del rapporto con noi
stessi, prima ancora che con l’altro.

marzia apice

mostra visitata il 24 settembre 2010


dal 21 settembre al 30 ottobre 2010

Beatrice Scaccia – He, she, it:
masculine, feminine and neuter gender

a cura di Manuela Pacella

Galleria Ugo Ferranti

Via dei
Soldati, 25/a (centro storico) – 00186 Roma

Orario: da lunedì
a venerdì ore 11-13 e 16-20

Ingresso
libero

Catalogo
disponibile

Info: tel./fax
+39 0668802146;
info@galleriaferranti.net; www.galleriaferranti.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Cinque mostre da vedere a Berlino durante le vacanze di Natale

Dalla prima tappa berlinese di The Clock di Christian Marclay alle installazioni immersive di Petrit Halilaj, passando per pittura contemporanea,…

28 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Un volo nell’astrazione: da Kandinsky a tutta l’Italia del primo Novecento

Al MA*GA di Gallarate, fino al 12 aprile 2026, il racconto di come si irradia in Italia l’astratto a partire…

27 Dicembre 2025 16:20
  • Arte contemporanea

Il MACRO di Roma riapre le porte con una intera programmazione dedicata alla città

Dopo una lunga attesa, parte ufficialmente la direzione di Cristiana Perrella: oltre alla grande mostra UNAROMA, dedicata allo scambio intergenerazionale…

27 Dicembre 2025 15:00
  • Arte contemporanea

La mostra di John Armleder a Ginevra è come un mercatino delle feste

John Armleder gioca con l'eterna ambiguità tra opera e merce, per proporre una concezione allargata dell’arte. E la mostra al…

27 Dicembre 2025 13:30
  • Fotografia

L’ultimo regalo di Martin Parr è stato il colore delle cose di tutti

In un’epoca che sottrae presenza alle cose, il grande fotografo Martin Parr ha lasciato un’eredità che appartiene a tutti: la…

27 Dicembre 2025 12:30
  • Mercato

Mercato dell’arte 2025: storia e cronistoria dell’anno che sta per finire

Fiere, aste, collezionisti, maxi aggiudicazioni. Un racconto per frame, per picchi, per schianti, più o meno approfonditi e intrecciati tra loro,…

27 Dicembre 2025 12:22