L’attività della Nuova Galleria Campo dei Fiori, in linea con il recente allestimento delle nuove sale dedicate al XIX secolo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, presenta la mostra Da Sartorio a Spadini. Artisti a Roma fra otto e novecento, curata da Lela Djokic Titonel. L’attenzione si focalizza su un arco temporale piuttosto breve, ma decisamente significativo sebbene sia stato poco studiato. Il dirompente clamore delle avanguardie artistiche del primo ‘900 ha senza dubbio distolto l’attenzione della critica dagli artisti di fine secolo.
La pittura italiana di fine ‘800 tuttavia, ad uno sguardo più attento, offre caratteri interessanti. L’esposizione presenta opere di Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), in particolare alcune tele che ritraggono la campagna romana, soggetto molto rappresentato dall’artista. In questi suoi dipinti, Sartorio realizza paesaggi romani caratterizzati da toni rarefatti, immagini quasi evanescenti che ci restituiscono una impressione di quieta desolazione. Una dimensione raccolta ed intima; lo sguardo erra in un piccolo infinito fatto di luoghi conosciuti e immortalati in un istante. Gli echi della pittura preraffaellita e di quella simbolista sono facilmente individuabili in queste opere così come in tutta la produzione pittorica di Sartorio. I dipinti di altri artisti, quali Onorato Calandi, Enrico Coleman, Giuseppe Gabbani, Ettore Roesler Franz e Carlo Ferrari, sono chiamati a testimoniare la comunanza di intenti dei pittori presenti a Roma in questi anni.
Rilevante anche la presenza di Camillo Innocenti (1871-1961), divisionista romano, che elabora un linguaggio originale memore dell’esperienza macchiaiola dominante in Italia e della matrice francese del Divisionismo .
Altro grande nome presente nella Nuova Galleria di Campo dei Fiori è quello di Ferruccio Ferrazzi (1891-1978), autore di una pittura carica di intenti simbolici, ricca di immagini evocative di una realtà che va oltre la fisicità della tela.
Il percorso culmina con due tele di Armando Spadini (1883-1925): La pettinatrice (1918) e Villa Borghese (1923), alti esempi di pittura impressionista italiana.
In sintesi, la mostra realizza un articolato percorso che, attraverso un gruppo consistente di artisti, riflette i modi in cui a Roma si vive e si respira l’aria di rinnovamento che sta coinvolgendo e sconvolgendo l’arte europea.
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daniela bruni
mostra visitata il 06/12/2000
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E' quasi deprimente constatare che certi momenti artistici siano totalmente ignorati!