Inquadrature secche, particolari essenziali e carichi di reconditi significati. Gesti definitivamente congelati e trasformati in emblemi di situazioni quotidiane, familiari. Situazioni che, decontestualizzate dal tempo e dallo spazio, si caricano di vaghezza e mistero: senza alcuna coordinata certa, non si conoscono il prima o il dopo, se non immaginandoli. Sono queste le qualità dei lavori di Arash Rapdour (1976, vive a Roma), cui vanno aggiunte la perfezione tecnica e il gesto assoluto, frutto dell’esperienza nel campo della fotografia di moda.
Gianluca Marziani, curatore di questa prima personale romana del fotografo, pone l’accento -in maniera quasi ossessiva- sulla capacità ipnotica di questi lavori. Ed è vero. Perché di fronte alle fotografie di Radpour si rimane come bloccati, colpiti dallo stesso senso di sospensione che le attraversa. Numerose sono anche le sensazioni sollecitate, a volte addirittura con una certa violenza, quasi a voler scuotere con forza lo spettatore dal torpore in cui la bellezza estetica può farlo cadere. In Mum’s hands, in un primo piano reso da un vertiginoso blow-up, delle mani armeggiano con un sottile spago. D’impatto sembrerebbe il domestico gesto di infilare un ago. Ma non c’è nessun ago, né altri indizi.
Tutto il glamour della fotografia di moda riaffiora prepotentemente in Trough Sensity # 1, dove ancora un dettaglio di un corpo è posto in primissimo piano: dei piedi nudi femminili. Colmi di tutta la carica sensuale che sono capaci di evocare, il loro riflesso nell’acqua ne sddoppia la portata. E di nuovo non sappiamo niente del luogo e del liquido riflettente (è acqua o cos’altro?).
Ad aumentare l’alone di mistero è la mancanza di una luce netta. Anche se le immagini sono interamente giocate sul contrasto luce-ombra, questo avviene tra toni abbassati. I colori, pastosi e scuri, creano dei luoghi dominati dall’oscurità, come a dar voce ad un ricordo ripescato nel buio della memoria.
daniela trincia
mostra visitata il 29 settembre 2005
La Fondazione Marta Czok di Venezia presenta le opere degli artisti dello Zimbawe Peter Musami e Mukudzei Muzondo: ne parliamo…
Ha inaugurato nel seicentesco Palazzo Barni di Lodi lo Spazio Giuliano Mauri, un luogo dedicato alla riscoperta e allo studio…
Al Museo Correr di Venezia, fino al 15 Ottobre, sarà visitabile la mostra "La Via della Scrittura", curata da Monica…
Oltre 120 espositori da 30 Paesi, circa 400 fotografi, un viaggio dagli albori alle sperimentazioni più rivoluzionarie. Ecco i primi…
Un nuovo edificio multifunzionale, un parco urbano in apertura nel 2025 e interventi per la carbon neutrality: presentato a Roma…
La sede di Riviera di Chiaia dello Studio Trisorio, a Napoli, ospita una nuova mostra di Sergio Fermariello: in esposizione,…
Visualizza commenti
mostra veramente bruttina