Lancio a tutti gli artisti – e a tutti coloro che si interessano d’arte – l’idea di un manifesto internazionale di artisti contro la globalizzazione, per un’arte davvero pubblica e popolare, che sconfigga le logiche del mercato imposte dagli imbonitori televisivi, dai galleristi, dai critici senza idee. Chi ha voglia di cambiare lanci il suo urlo o taccia per sempre. Se ci siete appuntamento domenica 22 davanti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma alle ore 10.30
– Affermiamo il diritto all’espressione artistica e al rispetto di tutte le espressioni artistiche visive contro i talebani d’oriente e d’occidente.
– Vogliamo un’arte non globalizzata, intendendo per globalizzata un’arte che è sottoposta ai vincoli del mercato globale capitalistico, che riproduce il suo modo di essere, in ogni paese, imponendo solo le forme d’arte che ritiene conforme alla propria visione mercantile.
– Gli artisti devono conquistare la libertà dal supermarket dell’arte. Devono essere liberi di progettare, creare e offrire le loro creazioni nel modo e nelle forme che ognuno ritiene più idonee.
– Nel XX secolo gli artisti hanno liberato l’arte dai vincoli imposti dalla poetica del “bello”, ma quegli stessi artisti sono poi divenuti prigionieri del mercato, che ha commercializzato tutte le loro creazioni artistiche, anche quelle più eversive e rivoluzionarie, facendone oggetti di culto per pochi e selezionati collezionisti con ingenti patrimoni.
– Per battere la logica del “mercato globale” c’è oggi solo una strada: l’autorganizzazione degli artisti, ovvero, l’autogestione dell’arte senza intermediari.
– Vogliamo “un’arte di strada”, dove il confronto diretto con la gente sia il solo metro di giudizio delle opere d’arte. Diciamo basta alla politica delle gallerie d’arte intese come stanze in affitto. Diciamo basta alla critica d’arte e alle “prestazioni a pagamento” dei critici d’arte. Per noi esistono gli storici dell’arte, non i critici d’arte. L’arte sia giudicata dalla gente e non dai critici d’arte.
– Gli artisti anti globalizzazione non impongono, né rifiutano alcuna estetica artistica. Ognuno deve essere libero di esprimere la sua idea d’arte. In base a questi principii gli artisti anti globalizzazione vogliono operare individualmente e colletivamente affinché siano affermati, attraverso la creazione artistica, i valori della libertà, della giustizia sociale, della cooperazione tra i popoli.
– In alternativa alla globalizzazione e allo sfruttamento materiale e morale imposto dal capitalismo, ci battiamo per la creazione di un nuovo assetto mondiale che liberi i popoli dall’alienazione materiale e morale. Per tale fine ci battiamo per una internazionale dell’arte utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, da quelli tradizionali dell’arte manuale a quelli tecnologici e informatici.
– L’arte non è solo un messaggio estetico ma anche un messaggio sociale che può essere adoperato pro o contro la crescita della libertà. Noi ci battiamo attraverso l’arte per la libertà, per l’uguaglianza e la fratellanza dei popoli.
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A me Biz sta molto, molto simpatico.
Anzi, credo sia il più simpatico e arguto.
La verità è che vi dà fastidio perchè dice cose più interessanti delle vostre stupide chiacchiere.
Ovviamente questo è indirizzato ai "lettori disperati", agli altri e altre il mio saluto.
Smack!
Eleonora.
... credete che sia vero?... è andato davvero in vacanza? oddio, magari... la smettesse di rompere! si capisce, vero?
parliamo di quel poveretto di biz! siamo una decina di lettori esasperati!
Cara Maria, sì mio padre dipingeva e conosceva alcuni degli autori che ho citato e che hai citato anche tu. Guccione, raffinatissimo nelle sue figurazioni, Schifano, Manzoni, con il quale era molto amico e tanti altri, alcuni viventi, alcuni, come lui, ora scomparsi (Morlotti, Chighine, Milani, Moreni, Scanavino, Cassinari, Francese). Ha iniziato a farsi conoscere con la Galleria del Milione di Gino Ghiringhelli, verso la fine degli anni Cinquanta.(se vuoi puoi guardare all'indirizzo che ho messo nell'home page, dove ci sono riproduzioni di alcuni suoi lavori).
Anche a me piacciono Vespignani e gli altri che hai ricordato.
Avevo citato Ferroni in particolare, perché una parte della sua produzione indagava sulla solitudine e sul malessere del vivere, per fare un distinguo sulla qualità della pittura entro queste tematiche.
A Ugo faccio anch'io un in bocca al lupo per la sua tesi, molto interessante, e, forse lo saprà perché è di Torino, per la pubblicazione potrebbe tentare con una piccola casa editrice, quella dell'incisore Masoero, ma è solo un umile consiglio. Comunque tentar non nuoce. Spero che ritorni e che ci parli di più dell'argomento della sua tesi, quando potrà, e continuare il discorso sulla globaolizzazione.
Un caro abbraccio a tutti anche se non vado in vacanza è come se ci fossi tutto l'anno, qui in Liguria.
Plagio? Fonte? Ma dico state scherzando? E' normale che uno possa essere influenzato dalle proprie letture, ma da qui a dire che c'è un plagio ce ne corre...Se il problema è quello dell'ermeneutica saprai che è un tema secolare e molto dibattuto da tantisimi autori. Cosa devo fare degli interventi con le note? Addio....e buone vacanze!
Caro Biz tu sei quello che sei ,una persona sincera e leale, il tuo sprint mi piace, tu lo sai perchè in un altro commento già te lo feci sapere, se nei tuoi commenti non vi fosse il tuo sprint non ti riconoscerei. Tanti cari saluti e a risentirti presto. Maria
Temo di dover constatare che espressioni quali "non rompere le scatole" siano fuori della mia portata, ma evidentemente questo è il massimo dell'argomentazione di cui sono capaci certi apprendisti dell'intelligenza.
I dieci "lettori disperati", che poi sono uno solo, dovrebbero sapere che sono profondamente affranto dal fatto che non sono loro simpatico.
Corro a tagliarmi le vene.
Ciao, Biz.
Nel corso di questi ultimi mesi mi è stato detto di tutto: frustrato, stupido, ignorante, presuntuoso, disonesto intellettualmente, analfabeta, piccolo essere insignificante e pieno di boria, che suscita ilarità per la spocchia e l'inconsistenza di quello che dice.
Beh... sono fortunato, a Socrate, Giordano Bruno e persino a Gesù Cristo è accaduto di peggio.
Ciao, Biz.
Cara Maria ti ho risposto mandandoti un messaggio personale: controlla nella tua posta, non ho voluto farlo qui, perché mi sembrava più giusto così.
Sulla globalizzazione dell'arte: ora dico una cosa estrema e forse una grossa stupidaggine, chiedo scusa in anticipo. Se si va avanti verso questa strada, un' arte dominata mercato, non si arriverà poi al "grado zero" dell'espressione? Può essere una cosa positiva, però può essere anche una perdita.
Caro Biz comprendo che non fa piacere sentire giudizi poco favorevoli ma non dimenticare che ne hai avuti anche molto favorevoli, di stima e di amicizia. Questo è molto importante. Sei una persona intelligente e superiore a certe espressioni, ne sono certa . Io ti stimo molto e ti sono amica. Ciao. Maria
Carissima Maria,
ti ringrazio per la dimostrazione di stima, che è assolutamente ricambiata.
Tuttavia, e qui credo sia stato mio l'errore, non mi sono spiegato bene.
Sarebbe profondamente ipocrita da parte mia respingere le critiche e rifiutare i giudizi affatto lusinghieri nei miei confronti. Infatti, io che non lesino critiche anche piuttosto acidule, non sono nella posizione di potermi permettere di rifiutare giudizi negativi a me indirizzati.
Ciò che intendevo col messaggio a cui tu fai riferimento è che vorrei si criticasse quel che io scrivo o dico, non la mia vita.
Che nessuno conosce.
Ciao tesoro mio.
Biz.