Sono presenti in mostra alcune xilografie di Giuseppe Biasi a tre e quattro legni, tra le quali “Le due bagnanti”, realizzata nel 1927/28 al suo rientro dal lungo soggiorno africano, che segnerà profondamente la sua opera. Nella prima metà degli anni Trenta realizzerà una serie di linoleografie e alcune cromolinoleografie dai contrastanti rapporti cromatici che evocano un’isola leggendaria e fiabesca. In esposizione “Ballo presso lo stagno di Cabras”, “Processione del Corpus Domini a Fonni” e “Lo sposalizio”, realizzate nel 1935. A Felice Melis Marini appartengono alcuni paesaggi ad acquaforte come “Via del Fossario” e diverse xilografie che immortalano angoli di cortili e case rustiche, tra le quali “Casa rustica nel varesotto”.
Per Mario Delitalia l’incisione costituisce, fino al secondo dopoguerra, il tramite espressivo prediletto, che gli permetterà di conquistare una posizione di spicco nella scuola sarda di xilografia. “Studio psicologico di Ziu Branca de Ferru” del 1928/29, “La maschera dell’Apocalisse”, “San Giorgio uccide il drago” del 1945 e “L’assalto della cavalleria”, si distinguono per il gusto fortemente espressionistico e il vigoroso dinamismo.
Stanis Dessy negli anni Trenta si dedica ad un linguaggio espressivo dai forti contrasti chiaroscurali, che sostituirà la raffinatezza di un linearismo non lontano dalle stampe del Dürer. A questo periodo appartengono alcune xilografie dedicate agli scorci cagliaritani relativi alla “Torre di San Pancrazio” e alla “La cattedrale di Cagliari”.
Tra le piccole incisioni di Carmelo Floris dedicate a scene di vita quotidiana, spicca la xilografia del 1935 “Pasceve”; Giovanni Marras è presente con un’opera futurista dal titolo “Simultaneità di minatori”. Tra le xilografie di Remo Branca, particolareggiate dalla precisione e dalla pulizia del tratto, possiamo ammirare “La via della fontana” e “Il discorso dell’acqua viva” rispettivamente del 1930 e del 1932.
Oltre agli artisti citati, appartengono alla Collezione Valle, vera summa dell’arte incisoria sarda, le opere di Mario Mossa De Murtas, Giovanni Dotzo, Antonio Mura, Dina Masnata, Cesare Pirisi, Battista Ardau Cannas, Giorgio Carta, Foiso Fois, Guido Cavallo, Enea Marras, Carlo Murroni, Tona Scano e Igino Zara.
Con la chiusura dell’esposizione le opere prenderanno posto nella Biblioteca dell’ExMà, ad accompagnare le altre incisioni della Collezione Comunale di Grafica Sarda, e come esplicitamente espresso da Nicola Valle ritorneranno periodicamente in mostra, ad istruire la collettività sul patrimonio grafico dell’isola nel Novecento, allineato alla ricerca incisoria d’ambito nazionale.
Roberta Vanali
visitata il 7 marzo
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