Volti di bambini, di donne e di vecchi raccontano storie di vita quotidiana. Tonalità di azzurro, bianco, giallo e rosso entrano in contrasto con il colore della pelle ambrata dei sudamericani, con quella scura degli asiatici o con la carnagione dei boscimani del Kalahari, nera come il buio dell’isolamento a cui sono stati destinati. E’ così che prendono vita i paesaggi, i gesti e le espressioni dei protagonisti di Colori dal buio, la mostra fotografica di Roberto Salgo (Cagliari, 1959).
Povertà desolazione e senso di impotenza sono sensazioni che noi, “uomini civili”, figli dell’occidente proviamo alla vista di immagini come queste. I colori vivaci delle gonne e dei cappellini, che non nascondono la penuria delle vesti, denotano il desiderio di esprimere la propria dignità rispetto non tanto alla nostra qualità di vita, quanto
Racchiusi in uno spazio come nella cornice di un quadro, i ritratti si alternano agli scenari delle favelas brasiliane, gli altipiani del Perù e della Bolivia, gli insoliti scorci urbani di Katmandù e, per finire, i villaggi del Kalahari, nati per volontà delle autorità locali con l’intento di rinchiudervi i boscimani. Attualmente questa popolazione vive in condizioni di estrema povertà, sopravvivendo nel timore di essere cacciata via da un momento all’altro. L’esposizione di Salgo accompagna, documentandola, la lotta quotidiana portata avanti dall’associazione umanitaria Onlus che senza dubbio è riuscita a trasmettere l’alto messaggio di solidarietà. Il 17 dicembre Colori dal buio si sposterà a Nuoro nelle sale della Galleria d’Arte comunale, dove si fermerà fino al 31.
erica olmetto
mostra vista il 28 novembre 2003
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