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| [22|11|2005] |||arte contemporaneacollettiva Con una collettiva inaugura la stagione di NicolaFornello a Prato | |
| | ENRICO CASTELLANI, ETTORE SPALLETTI, JAN VERCRUYSSE E MARIO AIRO’ inaugurazione 26 novembre 2005 | ore 18,00 | galleria nicola fornello | prato Sabato 26 novembre la Galleria NicolaFornello inaugura la stagione 2005-06 con una mostra collettiva che riunisce quattro artisti di generazioni diverse: Enrico Castellani (1930), Ettore Spalletti (1940), Jan Vercruysse (1948) e Mario Airò (1961), ognuno dei quali rappresenta un punto di riferimento per il proprio ambito espressivo. Gli artisti sono legati fra loro da amicizia e da un temperamento affine, che sarà particolarmente evidente nella scelta dei lavori esposti. Tutte le opere sono infatti improntate a uno stile essenziale (in particolare nella scelta del colore, che è sempre uno solo per ogni opera) ma non austero, temperato dall’appello a una sensibilità di ascendenza pittorica o all’immaginazione. Enrico Castellani presenta un esemplare (150×150 cm) delle sue celeberrime tele estroflesse, con le quali si è guadagnato l’attenzione internazionale fin dai primi anni ’60. Monocromi il cui unico ‘evento’ è il succedersi di sporgenze e avvallamenti che formano un pattern geometrico, queste opere rivelano un pensiero di tipo fenomenologico sul rapporto tra opera e spettatore: la posizione nello spazio di quest’ultimo, l’incidenza della luce, il suo eventuale mutare nel tempo, sono i fattori che definiscono il senso e l’esistenza stessa del lavoro. Ettore Spalletti espone un dittico formato da due grandi pannelli grigi (240×240 cm). La sua ricerca, partita da esperienze neo-costruttiviste, si concentra sulla purezza della forma e la forza del colore per raggiungere una dimensione di lirismo fuori dal tempo. Una cura particolare è dedicata alle superfici. La sua formula, messa a punto nei primi anni ’70, è quella di un impasto di gesso e colore steso a caldo su legno, in forma di pannello o struttura tridimensionale. Una successiva abrasione, che lascia la superficie coperta di uno strato di polvere residua, dà a queste superfici una qualità vellutata, intensamente tattile, che suggerisce la profondità in modo quasi illusionistico. Il lavoro di Jan Vercruysse appartiene a una delle sue serie più note, “Les Paroles”. Il sottotitolo, “Letto”, gioca sul doppio significato della parola italiana: participio passato del verbo leggere e mobile in cui si dorme. L’opera in mostra, in particolare, ha la forma di un leggio nero semiaperto, sui cui lati si affrontano una stampa erotica e uno spartito musicale. È una costruzione di impianto severo, quasi architettonico, contrassegnato dal rigore dei volumi e dalla qualità preziosa dei materiali; allo stesso tempo, ha un carattere intimo e raccolto, in cui lo spettatore può proiettare i propri ricordi e fantasie. Mario Airò presenta un grande quadro bianco, apparentemente del tutto monocromo, interrotto solo da piccoli led azzurri. In realtà, a seconda dell’incidenza della luce, la superficie lascia intravedere un disegno sinuoso tono-su-tono che accoglie i led nelle sue anse, e ricorda la stratigrafia di un paesaggio o di un fondale marino. Come altre opere di questo artista, è un invito a un viaggio immobile, affidato alla contemplazione e all’immaginazione dello spettatore. Enrico Castellani, Ettore Spalletti, Jan Vercruysse e Mario Airò Dal 28 novembre 2005 al 21 gennaio 2006 Orario apertura mart – sab 11-13;15-20 NICOLAFORNELLO Via Giuseppe Paolini 21 (59100) +39 0574462719 (info), +39 0574471869 (fax) info@nicolafornello.com < www.nicolafornello.com
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