La richiesta sempre maggiore di attenzione verso questo settore dell’azione archeologica ha contribuito quindi in modo esponenziale all’innalzamento di interesse, da parte degli studiosi, verso una disciplina della ricerca cui occorre fare sempre più continuo e obbligato riferimento. L’archeologia subacquea, così, come strumento fondamentale per il recupero e la salvaguardia del patrimonio storico-artistico, grazie ai continui e prestigiosissimi ritrovamenti sottomarini, si affianca oggi di diritto alle discipline tradizionali della ricerca scientifica archeologica su terra e contribuisce ad una più ampia comprensione del patrimonio culturale.Ma, a differenza delle caratteristiche e dei problemi presentati dagli interventi operanti su territorio terrestre, l’archeologia marina deve affrontare tematiche più complesse, legate ai risvolti giuridici e alle relazioni tra paesi confinanti, con variabili interpretative legali di estremo conflitto.
La Sicilia, quindi, al centro delle rotte marittime del passato, si trova oggi in posizione privilegiata, sia simbolica che pratica, per intraprendere un dialogo tra Italia e Paesi del Mediterraneo meridionale, aventi in comune non solo parte del patrimonio culturale, ma anche l’urgenza di arrivare alla definizione di una comune strategia per la salvaguardia e la conservazione del patrimonio sottomarino. Il Convegno, promosso dall’Assessorato Beni Culturali Ambientali e P.I. della Regione Siciliana, ed organizzato dal G.I.A.S.S. (Gruppo Indagine Archeologica Subacquea Sicilia), in collaborazione con le Università di Palermo e Milano Bicocca, intende offrire una occasione di incontro intorno ai temi specifici del settore. Oltre ad interventi relativi ai recenti sviluppi dell’archeologia subacquea e della ricerca scientifica, l’evento si distingue per l’attenzione dedicata ai risvolti giuridici del diritto internazionale e si lega direttamente ai negoziati UNESCO, in corso a Parigi, con la presenza di giuristi impegnati nella negoziazione e quella dei rappresentati di vari Paesi del Mediterraneo (si ricorda che il negoziati parigini sono tesi alla realizzazione di una Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale sottomarino e alla possibile applicazione dei principi di detta Convenzione alle legislazioni nazionali interne).
In una prospettiva a più largo respiro, il Convegno affronterà inoltre tematiche legate ai settori del turismo e degli aspetti educativi, e alle discipline di conservazione e restauro dei beni rinvenuti.
Flavia Zisa
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Purtroppo quando leggo di convegni internazionali che dovrebbero regolare (con certezza di diritto) per l'appunto i rapporti internazionali, mi sento male, in quanto la tendenza imperante non è quella di regolare il diritto sulla base di ciò che è giusto PER TUTTI, ma sulla base di chi ha maggiori interessi in campo e maggiore forza per difenderli (di fatto leggi per imporli agli altri). Infatti anche quando, dopo lunghe e sovente oneste trattative e compromessi si addiviene ad una normativa vincolante per i più, c'è sempre il figlio di p.... che non ci sta e fa ciò che più gli interessa in barba agli altri (per non dire peggio). C'è sempre poi l'escamotage di chi corrompe (compra) e di chi si fa corrompere (vende sè stesso, me e gli altri)!