Categorie: sicilia

fino al 25.III.2006 | Gianfranco Ferroni | Palermo, Nuvole

di - 22 Febbraio 2006

Donna siciliana apre questa antologica su Gianfranco Ferroni. Unico olio tra le circa quaranta opere esposte, ha il potere di attrarre a sé, grazie a quell’incrocio inusuale ma riuscito tra la materia crespa di Soutine e il tratto tagliente di Kirchner. Le rughe attorno a quegli occhi, nette e graffianti come in una xilografia, sono il simbolo acerbo dell’opera ferroniana. La tela, di orientamento neo-espressionista, data 1956, ed è fucina dello stile dell’artista maturo. In essa rinveniamo i frammenti di quei tratti smaniosi la cui deflagrazione totale si avrà qualche anno dopo con Città: opere che, attraverso il percorso ben concepito da Raffaella De Pasquale, consentono di assaporare all’unisono sia i traguardi poetici, che le tappe esistenziali di un artista costantemente legato alla figurazione.
Nonostante i giovanili riferimenti all’informale, a Wols in particolare, Ferroni rimane sempre legato al figurativismo, al quale affida incertezze, preoccupazioni, lotte e delusioni.
Gli anni Cinquanta, decennio dal quale parte l’esposizione, attestano come la miseria post-bellica sia stata, per Ferroni, terreno fertile per la ricerca che sfocia nella Nuova Figurazione. Una scelta allora coraggiosa, come sottolinea egli stesso: “da una parte c’erano gli astrattisti portati da Argan (…) dall’altra parte c’erano i neorealisti dominati da Guttuso e dal Partito Comunista… e noi eravamo nel mezzo; eravamo dei giovani che non accettavano né l’una cosa né l’altra”.
Gli anni Sessanta vedono invece connotarsi la poetica del maestro nel senso di quel suo realismo esistenziale del quale sono la loquace attestazione i titoli di opere come Prigioniero, Ebreo che ricorda, Sacrificio di Abramo, Cognizione della tortura, Deposizione.

Dagli anni Settanta, l’opera di Ferroni è contrassegnata da una progressiva inversione di tendenza, nella quale hanno un peso non indifferente le delusioni ideologiche e politiche. L’attenzione dell’artista si sposta dal macrocosmo di paesaggi popolati da personaggi alla Bacon e alla Giacometti, allo spazio intimo della stanza, dello studio. Mediante quelle “minuscole camere a gas dell’esistenza” (Fagiolo dell’Arco), Ferroni comincia a ripiegarsi su se stesso, facendo dell’autobiografia una memoria corpulenta che abbraccia sé e le cronache dell’umanità. I letti disfatti, i tavoli da lavoro invasi dagli oggetti, sono resi attraverso una costante osmosi tecnica (incisione, pittura, matita) che contribuisce all’univoca sensazione di “quiete terribile della cosa appena avvenuta” (R. Tassi).
Sono atmosfere dagli spazi apparentemente vuoti e sospesi, rischiarati da caravaggeschi fasci di luce, nature morte dalla precarietà morandiana, il trionfo della linea di Ingres tra le pieghe di un lenzuolo, oggetti usati per scoprire lo spazio e la luce. Migliaia di segni ordiscono la trama del tessuto atmosferico, spia dell’assillo verso il minimo dettaglio fondamentale per la resa generale. In questo modo, nell’Atelier del Vermeer del XX secolo, si concretizzano intense solitudini e l’attesa di un’evitabile destino.

manuela conciauro
mostra visitata il 10 febbraio 2006


Gianfranco Ferroni – Opere 1956-2001, a cura di Raffaella De Pasquale – 10 febbraio-25 marzo 2006 – Nuvole Incontri d’Arte – Via Matteo Bonello, 21 – Via Giorni, 29 – (zona cattedrale) – 90133 Palermo – da martedì a sabato dalle ore 17.00 alle 20.00; sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00 – ingresso libero – catalogo 1 euro con testi di Raffaella De Pasquale – info: 091 323718 – e-mail: nuvole@associazionenuvole.itwww.associazionenuvole.it

[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Mercato

Il Signore degli Anelli fissa un nuovo record d’asta

Da Heritage Auctions, la raccolta composta da "La Compagnia dell'Anello", "Le Due Torri" e "Il Ritorno del Re" ha raggiunto un nuovo traguardo…

29 Dicembre 2025 12:45
  • Progetti e iniziative

Humans, quando gli oggetti diventano un ricordo: la mostra a Campobasso

Al Circolo Sannitico di Campobasso, nell’ambito del festival Welcome Home, un progetto espositivo di Mino Pasqualone ridà voce ai ricordi…

29 Dicembre 2025 12:30
  • Libri ed editoria

La storia della luce è la storia delle donne: il saggio di Jacqueline Ceresoli

Edito da Postmedia Books e dedicato alle donne che hanno lavorato con il tema e con il medium della luce,…

29 Dicembre 2025 11:37
  • Mostre

Nelle sue opere, Umberto Manzo lascia emergere la persistenza della memoria

Allo Studio Trisorio di Napoli, Umberto Manzo rilegge i suoi archivi della memoria tra incisioni, stratificazioni e riferimenti al mondo…

29 Dicembre 2025 10:30
  • Danza

Giocasta, l’amore contro la guerra: il mito riletto da Michela Lucenti

La coreografa e danzatrice Michela Lucenti mette in scena, con il suo teatrodanza, la Giocasta di Euripide: una tragedia che…

29 Dicembre 2025 9:50
  • Progetti e iniziative

Capodanno in laVoratorio in provincia di Brescia con ARTOUR-O il MUST e Il Terzo Occhio

È in programma per il 31 dicembre, a Poncarale, l’inaugurazione del magnifico incontro tra il laboratorio di Giuliana Geronazzo e Giacomo…

29 Dicembre 2025 0:02