La manifestazione, ideata da Eva di Stefano, che ne è curatrice con me e Ida Parlavecchio, ha visto quest’anno una particolarità, ovvero l’attribuzione di premi e ateliers per artisti, su indicazione di una prestigiosa giuria (Yves Aupetitallot, Magasin di Grenoble, Luca Massimo Barbero, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, Susan May, Tate Modern, Londra, Petra Joos, Guggenheim di Bilbao, Ursula Krinzinger dell’omonima galleria viennese, Gerald Matt della Kunsthalle di Vienna, Thierry Ollat degli Ateliers d’Artistes di Marsiglia, Antonio Presti della Fiumara d’Arte, Catania, Sergio Risaliti di Palazzo delle Papesse di Siena).
Le tre iniziali borse di studio, durante i giorni della manifestazione, sono addirittura raddoppiate, per espresso desiderio della giuria entusiasta.
Il Premio Genio di Palermo, che vedrà il “materializzarsi” di un singolare progetto fotografico, è andato a Domenico Mangano, ventiquattrenne studente dell’Accademia di Belle Arti, vincitore anche di un Atelier a Marsiglia, mentre il Premio Fiumara d’Arte, la realizzazione di una stanza d’artista, è stato attribuito a Francesco Simeti. Per gli ateliers, vincitori sono anche Rocco Carlisi al Kunstlerhaus di Amburgo, Croce Taravella e Mari Caramia al Tacheles di Berlino, mentre Alessandro Di Giugno e Marilena Sardina saranno ospiti degli atelier per il programma del Ministero della Cultura viennese.
Per cinque giorni la città ha vissuto intensamente uno speciale rapporto con la creatività, e i 38 studi aperti fino a mezzanotte hanno creato un labirinto intrigante, composto da persone e architetture, animando così vicoli e palazzi, tra storia attuale e memoria del passato. Molti i dibattiti, le opinioni, i pareri a volte anche contrastanti. Ed è stato emozionante scoprire che il filo che tutti cercavano era quello dell’arte contemporanea, adesso più visibile e meno nascosto. Un’esperienza professionale e umana che certamente ha insegnato molto, e che ha indicato una strada, quella della stabilità, che speriamo non tardi a giungere, magari sotto forma di una Agenzia per l’arte, ipotizzabile punto di riferimento per artisti e operatori culturali.
Paola Nicita
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