Nelle sale Leopoldo e San Giuseppe oltre 190 immagini in bianco e nero riassumono l’intero percorso artistico del fotografo fondatore di una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo la Magnum, arrivate a Siena come ultima tappa dopo Cagliari e Firenze, fanno scoprire al pubblico le grandi capacità artistiche di un uomo che dell’immagine ha fatto il pilastro della propria esistenza.
Il percorso espositivo, curato ed organizzato dalla Fondazione Aperture di New York, in collaborazione con il Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze, è costruita seguendo un preciso percorso di vita di Capa, che lo vide come “fotografo di guerra ” nel 1936 in Spagna per documentare la guerra civile. E’ durante quel conflitto che nacquero le prime importanti fotografie della sua carriera, immagini che raccontano la sanguinosa guerra fratricida spagnola. Egli ferma con la macchina fotografica la morte di un soldato colpito dal fuoco nemico, il bombardamento su Madrid, i civili che osservano un‘incursione aerea a Barcellona. Tutto ripreso con grande sapienza nel momento esatto del culmine della tragedia,
La smania di fotografare zone di guerra non si arresta e dopo aver raccontato con le sue immagini la violenta campagna elettorale messicana del 1940, ed un breve periodo trascorso a New York come fotoreporter della rivista “Life”, si dedica lungamente al secondo conflitto mondiale.
Capa riesce ad alternare immagini terrificanti di soldati in trincea, di uomini feriti, di tedeschi morti in battaglia, delle corse dei civili al riparo dai bombardamenti aerei (sua è la famosa immagine della giovane donna francese ripresa durante la corsa per sfuggire dalle bombe gettate in Place de L’Hotel de la Ville a Parigi), con quelle della gioia dopo la fine della guerra. Capa è giustamente definito il più grande fotografo di guerra di tutti i tempi, è, infatti, l’unico ad aver ripreso con la macchina fotografica lo sbarco americano in Sicilia ed il 6 novembre 1944 è stato ancora l’unico ad immortalare lo sbarco degli alleati in Normandia. Quelle del D-Day , esposte anche a Siena, sono immagini forti, realizzate in velocitá sulla sabbia, in penombra si notato gli elmetti dei soldati immersi nell’acqua pronti ad emergere dal grigiore dell’alba. Le immagini belliche terminano con l’ultima sua campagna di guerra realizzata nel 1954 in Indocina dove riesce a fotografare lo sterminio delle truppe francesi nei territori occupati dai ribelli. Tragicamente presente l’ultima visione di una carovana di soldati scattata poco prima di morire per aver calpestato una mina anti-uomo il 25 maggio.
Robert Capa, è però anche il fotografo del disincanto, della leggerezza . Nei momenti di stacco dalle trincee di tutto il mondo ha sempre amato la bella vita, gli amici famosi e le belle donne. Questi sono, infatti, i soggetti preferiti per la realizzazione di immagini lontane dall’orrore dei campi di battaglia, come se all’immenso dolore della morte e della violenza avesse voluto ritrarre solo l’aspetto più gioioso della vita: le feste, la spensieratezza di un ballo in maschera e gli uomini e le donne di successo. Ha ritratto, nel 1940, Pablo Picasso in spiaggia con Francois Gilot ed il nipote, Henri Matisse mentre dipinge con un grande pennello una figura, Gary Cooper in equilibrio su un tronco d’albero ed Ingrid Bergman statuaria sul set di Notorius.
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alessandra marzuoli
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per questo tipo di inconvenienti forniamo sempre anche il numero di telefono dello spazio.
...Che dire.......la mostra ancora non l'ho vista in quanto gli orari presenti sul sito non corrispondono a quelli del museo.....quindi quando questo sarà risolto....io ci torno con tutto il cuore al s.Maria della scala
ciao a tutti