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A Milano, il nuovo spazio di Cassina Project parte da una ex fabbrica di aeroplani

di - 15 Luglio 2019
Milano sempre più attraversata da processi di rivalutazione e rifunzionalizzazione di grandi strutture dismesse e aree ex industriali. Al rientro dalle vacanze estive, la città meneghina potrà infatti salutare l’apertura di un nuovo spazio espositivo, situato in via Mecenate 76/45, all’interno della storica fabbrica di aeroplani Caproni, affascinante esempio di archeologia industriale, risalente al 1920. Stiamo parlando di Cassina Project, il nuovo progetto di Irene e Marco Cassina che, dopo l’esperienza di New York, hanno deciso di impartire una svolta al loro percorso. E quale occasione migliore, di uno spazio di 1250 metri quadrati, divisi tra due ampi ambienti espositivi e uffici, per realizzare mostre, lecture, talk, screening? Per dare occasione, insomma, al composito pubblico dell’arte contemporanea di incontrarsi e lasciarsi coinvolgere in diverse attività, attraversando una della zone più interessanti e promettenti della periferia di Milano.
Via Mecenate è una strada lunga e ben curata che portava del primo aeroporto di Milano, quello di Taliedo. Più che di aeroporto, si trattava di un campo di aviazione, realizzato nel 1910, dove poco dopo sorsero i capannoni della ditta Caproni, fondata da Giovanni Battista Caproni e, a quei tempi, il top dell’industria aeronautica nazionale. Adesso, l’area si propone come un ampio distretto culturale, grazie alla presenza di spazi come il Gucci Hub e gli Studi Rai, oltre che della galleria M77 e di consolidate realtà meneghine come Fabrique, East Market ed East End Studios, mentre da poco, come vi abbiamo anticipato, ha aperto il nuovo studio di Edoardo Tresoldi.
Da questo contesto profondamente stratificato nella storia e nel presente della città, parte Cassina Project, che si presenterà ufficialmente il 12 settembre, con una doppia personale, dedicata a Gerold Miller e Marcel Eichner, appartenenti a generazioni diverse ma accomunati da un vivo interesse di marca mitteleuropea verso i meccanismi della pittura.
Nato nel 1961, ad Altshausen, Miller, che oggi lavora tra Berlino e Pistoia, è considerato tra gli artisti tedeschi più influenti della sua generazione. Radicale e con un occhio all’eleganza, l’obiettivo della sua ricerca ibrida tra minimalismo e concettuale è uscire dall’immagine senza lasciarla: «Nel mio lavoro cerco di formulare un nuovo concetto di immagine, che si avvicini al dipinto dalla massima distanza possibile», ha spiegato l’artista. In questa occasione, per “The Monoform Show”, il percorso espositivo si svilupperà nella Gallery 1, al piano terra, e sarà scandito da una selezione dei lavori della serie Monoform, dal primo del 2014 fino alle opere più recenti.
Nella Gallery 2 al primo piano, potremo conoscere l’opera di Eichner. “Paintings and drawings 2009-2019” è la prima personale in Italia dell’artista nato nel 1977, a Siegburg. Attualmente attivo tra Barcellona e Berlino, nel suo percorso artistico ha approfondito il legame tra arte e linguaggio, affondando spesso nel subconscio. Eseguiti in anni e momenti diversi, i dipinti in mostra interagiscono alla ricerca della calma attraverso una strada lunga e solitaria. Circondati da frammenti alterati di linguaggio e inchiostro gocciolante, dipinti in scala surreale, vediamo personaggi umani e semi umani, amici dell’artista, autoritratti, rielaborazioni di scene di vita quotidiana che popolano habitat non rivelati.

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