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A proposito di un premio che diventa un fiume. Ecco gli americani del “Mississippi” per Bonaldi, alla GAMeC di Bergamo

di - 19 Dicembre 2014
É la VII edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte, volto a sostenere la ricerca di un giovane curatore under 30 e il suo progetto di mostra, quello che è stato consegnato il 3 ottobre e presentato ieri sera – 18 dicembre – alla GAMeC di Bergamo. “Mississippi”, a cura di Sam Korman, con gli artisti Elaine Cameron-Weir, Jacob Kassay, David Knowles, Josh Tonsfeldt vede un cast americano chiamato a riflettere sulla nozione d’instabilità grazie all’allegoria che trasforma la forza e l’energia di un fiume in un’esperienza artistica di cui il tempo diviene timone.
Gli artisti, chiamati a servirsi, uno dopo l’altro, dello spazio espositivo come proprio studio, hanno costruito nel corso di circa 3 mesi singoli progetti e opere che oggi si dilatano,  quasi galleggiando, nel biancore accecante dello spazio Zero della GAMeC. Una menzione speciale a Jacob Kassay che per primo ha operato nello spazio inserendo lievi campiture di colore sulle pareti ottenendo riquadri che hanno la leggerezza del vapore. Su questi sensibili ma precisi interventi si sono mossi Elaine Cameron-Weir giocando tra forme e materiali preziosi e Josh Tonsfeldt che, quasi in contrapposizione, con video, pitture e installazioni, ha scelto di introiettare il contesto esterno nella sala del museo. Sarà infine David Knowles che con una pubblicazione atipica, ispirata alla sua percezione di Bergamo, restituirà all’intero progetto un diario di navigazione. Concretamente “Mississippi”, il nome del progetto di Sam Korman, trae spunto da un’avvertenza che troviamo nel romanzo di Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn: “Chiunque cercherà di trovare uno scopo in questa narrazione sarà perseguito a termini di legge; chi tenterà di trovarvi una morale sarà esiliato; chi cercherà di trovarvi una trama verrà fucilato. ORDINE DELL’AUTORE. Per G.G., Capo dell’Ufficio Sussistenza”. In quest’avvertenza, scritta dai due giovani compagni di viaggio del romanzo di Mark Twain, sta l’aspetto più significativo del progetto: liberi da codici morali e pregiudizi, artisti, curatore e istituzione si garantiscono l’opportunità di viaggiare nel tempo per creare uno spazio fluttuante, non univoco nella sua prospettiva,  che rispecchia il viaggio lungo il fiume Mississippi. Un’opportunità che si travasa nel visitatore di questa mostra la cui visita è esperienza di libero orientamento. (Paola Tognon)
In home page:
Elaine Cameron-Weir
a terrestrial sediment melted by hypervelocity impacts from outerspace, most fell on Bohemia, molten, forming strange shapes and solidifying bottle green like the eyes of a gorgon
2014
Moldavite intagliata, pinze da laboratorio, argento, acciaio inox
Courtesy l’artista e Galerie Rodolphe Janssen, Brussels
Photo: Maria Zanchi
Sopra:
Jacob Kassay
Untitled (part.), 2014
Acrilico su parete
Courtesy l’artista
Photo: Maria Zanchi

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