La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e la piattaforma culturale Quartiere Intelligente(Q.I.) hanno presentato, presso la biblioteca del Museo Madre, il lavoro prodotto da Mariangela Bruno, Francesca Borrelli, Elena Mazzi e Valentina Miorandi, le quattro artiste all’interno del programma di residenza MontesantoArte. Il progetto è un’iniziativa promossa dalla fondazione in seguito alla partecipazione al bando S’illumina-copia privata per i giovani, per la cultura indetto da Siae (ed.2016). A condurre quest’incontro, il direttore del Museo Madre, Andrea Viliani, la curatrice del programma di residenza, Adriana Rispoli, insieme a Lorenza Improta, responsabile della comunicazione per Quartiere Intelligente, a cui si aggiunge il prezioso contributo di Gennaro Mirante, rappresentante della comunità di Montesanto e referente sul territorio per le artiste in residenza.
Il direttore inoltre, ha tenuto a sottolineare che «Il programma di residenza è un ulteriore passo nel processo di rigenerazione urbana che l’associazione sta mettendo in opera, molto importante per la rinascita culturale del “nostro” quartiere e della “nostra” comunità». Montesanto, infatti, rappresenta l’animo più popolare della città di Napoli e può vantare un patrimonio architettonico e urbanistico dal grande valore storico-artistico, come rappresentato dalla secentesca chiesa di S. Maria di Montesanto, in cui sono conservate le spoglie del compositore Alessandro Scarlatti, o dall’omonima stazione dall’inconfondibile stile liberty, fino alle monumentali scale Filangieri, costruite alla fine dell’Ottocento.
È in un contesto come questo che hanno lavorato le artiste in residenza. Bruno ha realizzato un’installazione site-specific chiamata The dot, in cui l’entità geometrica del punto trova fisicità in una grossa sfera, costituita da vari incastri di legno d’abete. La sfera, realizzata nei laboratori di Città della scienza, ha poi trovato una particolare collocazione tra i tetti di Q.I e risulta visibile da diversi punti della città. Di diversa matrice, l’intervento di Borrelli, dal titolo Fern’s Bookcase, in cui l’artista cerca di unire ideologicamente natura e cultura attraverso la realizzazione architettonica di una libreria lignea in cui i libri vengono sostituiti dalla felce, pianta priva di semi, fiori e frutti che simboleggia il concetto di “resistenza” per via delle sue capacità di sopravvivenza in condizioni difficili, essa risulta quindi una metafora (o un augurio) di resistenza del valore della cultura in quartieri a rischio. Ancora più legati al contesto in cui sono stati realizzati, il lavoro di natura performativa Karaoke. A che serve parlà si nisciuno te dà aurienza? di Mazzi, e il progetto audiovisivo del duo artistico Drifters (Composto da Valentina Miorandi e Sandrine Nicoletta Chatelain) dal titolo Conkè in cui vengono reinterpretate in maniera personale le abitudini quotidiane dei cittadini. Entrambi i progetti hanno potuto trovare sviluppo grazie al coinvolgimento degli abitanti del quartiere, con cui le artiste hanno stabilito rapporti di collaborazione umana ed artistica.
Le opere saranno presentate al pubblico del Quartiere Intelligente giovedì, 29 aprile, dalle ore 18.30. (Emanuele Castellano)