Betty Woodman è scomparsa all’età di 87 anni. A darne notizia, Salon 94, la galleria newyorchese dell’artista che, nel 2006, prima donna, venne omaggiata da una monografica al Metropolitan Museum e che, a settembre 2018, avrebbe dovuto esporre per una personale in Italia, a Palazzo Ducale di Sassuolo. Nata in Connecticut nel 1930, dopo aver studiato alla Alfred University’s School for American Craftsmen, Woodman iniziò fin dagli anni ’50 a sperimentare le diverse possibilità della ceramica, ibridando uno stile contemporaneo, immediatamente riconoscibile per i colori vividissimi, alle antiche tradizioni romane ed etrusche, che ebbe modo di conoscere durante i suoi frequenti periodi di residenza in Italia, in particolare in Toscana. Seguì questa sua ricerca a scapito della fama, che comunque ottenne, e negli ultimi tempi stava intraprendendo nuove strade, integrando pittura e scultura.
Nel 2016, espose alla Galleria Lorcan O’Neill, a Roma, insieme a Kiki Smith, mentre la sua prima personale in Gran Bretagna risale al 2015, all’Institute of Contemporary Arts di Londra. Un anno dopo le fu commissionata un’installazione ambientale e permanente per la Biennale di Liverpool.
Alcune sue opere sono conservate al MIC-Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
Nel 1953 sposò l’artista George Woodman e nel 1958 nacque Francesca, la grande fotografa che si suicidò nel 1981, a soli 22 anni. Ebbe un altro figlio, Charles, anch’egli arista. Nel 2010 venne pubblicato un documentario, The Woodmans, incentrato sulla storia della famiglia. Da anni, viveva stabilmente in Italia.