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Come ti faccio nascere, e sviluppo, Club to Club. Dopo il successo della kermesse nei giorni di Artissima, risponde alle nostre domande Davide Amici

di - 13 Novembre 2013
Torino nell’art week si distingue da qualche anno per un incontro fruttuoso tra arte e musica, non solo Artissima, ma anche Club to Club, sold out anche per questa tredicesima edizione. Ma la kermesse è anche il risultato di uno stretto rapporto con le istituzioni della città, prime tra tutte Fondazione Sandretto e Fondazione CRT. Ce ne parla Davide Amici, responsabile della comunicazione e assistente alla direzione artistica, con qualche anticipo sugli scenari futuri.
Da quanti anni e come è nata la collaborazione con la Fondazione Sandretto?
«In realtà è nata anni molto tempo fa, ma solo a partire dallo scorso anno la sede della Fondazione Sandretto è diventata il nostro quartier generale, e questo perchè Club to Club è stato riconosciuto a tutti gli effetti come elemento di punta dell’art week torinese. Quest’anno in particolare gli show tenuti alla Sandretto (tra gli altri Dracula Lewis e Kode9), sono stati molto seguiti in tutte le giornate del festival».
Oltre alle giornate del Festival è in programma, o c’è già stata, una collaborazione con la Fondazione che miri ancora di più a fare il punto nel rapporto arte e musica sperimentale?
«C’è nel senso che la Fondazione Sandretto è uno dei punti della città che è stato interessato da “A Great Simpony”, un progetto sviluppato in esclusiva per il British Council. Le composizioni di cinque giovani musicisti locali e degli studenti del corso IED Sound Design hanno dato vita a una colonna sonora per i più suggestivi luoghi di interesse di Torino, sotto la direzione artistica del compositore britannico Steve Goodman. Le tracce così ottenute, tutte ispirate alle suggestion dei singoli punti di interesse, potranno essere ascoltate in loco, attivando un QR code o da casa a partire dalla piattaforma web di C2C».
Anche la Fondazione CRT fa parte della vostra partnership: come è nato e si è sviluppato questo rapporto con una delle istutizioni più attive nel panorama culturale torinese?
«Sicuramente è un rapporto che dura da anni, con cui in passato abbiamo collaborato anche in altre iniziative artistiche. CRT è uno dei sostenitori storici del festival, con cui lavoriamo intensamente per tutto l’anno in vista della settimana “clou”».
Prossimi appuntamenti o anticipazioni della prossima edizione?
«Il festival nel 2014 sarà nuovamente a Torino, Milano, Istanbul e torneremo a Londra. Milano rappresenta il gemello ideale di Torino: abbiamo costruito la nostra programmazione su questo asse del Nord Italia. Londra è una partnership soprattutto artistica, molti degli artisti invitati provengono infatti dal Regno Unito. A Istanbul lavoriamo da quattro anni e speriamo di poterlo fare a lungo, vedendo la città come come ponte sul medio oriente.
Il festival ha un tema ogni anno di cui discuteremo a breve. Ci potrebbero essere nuovi luoghi e più artisti. Stiamo cercando di espanderci su tutto il nostro spettro, al limite tra cultura pop e avangurdia». (Eleonora Minna)

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