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Cosa c’è da vedere e da ascoltare in questo inverno, a Palazzo Grassi e Punta della Dogana

di - 25 Gennaio 2018
Da un theremin decisamente psichedelico a un violoncello non troppo classico, dalle suggestioni sonore dei paesi nordici all’industral sloveno. Non si può certo dire che il 2018 di Palazzo Grassi-Punta della Dogana non sia iniziato con il giusto ritmo, visto che, tra febbraio e marzo, ci aspetta un ricco calendario di appuntamenti, tra cinema, musica, moda e mostre, presentato oggi dal direttore Martin Bethenod.
Mentre al Teatrino di Palazzo Grassi è attualmente in corso, fino a venerdì 26 gennaio, il ciclo di workshop Fashion Aperture, il 15 febbraio ci sarà Liberation Day, un approfondimento dedicato ai Laibach, band slovena che costituisce l’ala musicale del collettivo artistico-politico NSK-Neue Slowenische Kunst e che è stato il primo gruppo rock europeo a esibirsi in Corea del Nord. Proprio da quella esperienza, è nato il documentario Liberation Day.
Il 23 e 24 febbraio, invece si apriranno le danze con la seconda edizione di Set Up, format site-specific, ideato da Palazzo Grassi in collaborazione con Enrico Bettinello, che trasformerà i propri spazi espositivi in un palco immersivo, dedicato alle arti performative. Come vuole la regola, la line up è estremamente variegata, per aprire gli sguardi, oltre che le orecchie, ai diversi esiti della ricerca più avanzata, senza dimenticare i nomi più rappresentativi del movimento, con Laibach, CollettivO CineticO, Alessandro Sciarroni, Ernst Reijseger, OoopopoiooO, Sequoyah Tiger, Chris Imler, Laurel Halo, Matthew Herbert, Mouse on Mars. Violoncello, theremin, minisynth, percussioni, chitarre campionate, giocattoli, contaminazioni tra danza, teatro e sport, saranno questi i linguaggi che esploreranno gli ambienti di Punta della Dogana e amplieranno lo spettro della nostra portata acustica e visiva.
Il 3 e il 10 marzo, ancora musica, al Teatrino di Palazzo Grassi, per Nørdic Frames, il festival di musica elettronica dedicato alla scena musicale contemporanea dei Paesi nordici. Due serate con video, live performance e ospiti d’eccezione, come Thomas Brinkmann. Giunta alla sua terza edizione, la rassegna è organizzata da Nu Fest, storico festival musicale targato Veneto Jazz. Per il quinto anno consecutivo, si rinnova anche la storica collaborazione con lo Schermo dell’Arte Film Festival, la rassegna fiorentina dedicata al rapporto tra cinema e arte contemporanea e diretta da Silvia Lucchesi, giunta alla decima edizione. Da giovedì 15 a domenica 18 marzo, il Teatrino presenta una selezione di film curata dalla direzione del Festival con Palazzo Grassi. Si avvicenderanno sullo schermo documentari dedicati a illustri protagonisti del mondo dell’arte, come il fotografo Josef Koudelka, l’illustratore di moda Antonio Lopez e Joseph Beuys, oltre al film d’artista Controfigura, di Rä di Martino.
Prosegue il ciclo di appuntamenti letterari con l’associazione veneziana Casa delle Parole. Ogni primo martedì del mese, secondo tematiche specifiche, il pubblico del Teatrino di Palazzo Grassi potrà partecipare alla lettura collettiva di testi in lingua originale di tutte le culture del mondo. I più piccoli, invece, potranno esplorare il movimento del proprio corpo e scoprire come i gesti quotidiani possano rappresentare una perfetta coreografia, con Muoviti Muoviti!, il ciclo di cinque laboratori a cura di Susanne Franco e condotti da Silvia Salvagno, avviati a gennaio e in programma sabato 3 e 17 febbraio. Sabato 3 marzo è poi previsto un appuntamento speciale, in compagnia del coreografo e danzatore Jacopo Jenna.
L’anno espositivo si aprirà ufficialmente l’8 aprile, con la monografica dedicata alla pittura magmatica e isterica di Albert Oehlen, a cura di Caroline Bourgeois, a Palazzo Grassi, mentre a Punta della Dogana sarà presentata “Dancing with myself”, a cura di Martin Bethenod, Florian Ebner e Anna Fricke, mostra collettiva con circa 100 opere provenienti dalla Pinault Collection e di artisti come Claude Cahun, LaToya Ruby Frazier, Gilbert & George, Cindy Sherman, Alighiero Boetti, Maurizio Cattelan, in dialogo con una selezione di lavori provenienti dal Museum Folkwang, il museo d’arte moderna e contemporanea di Essen.

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