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E alla fine arriva Charles. Saatchi Gallery guarda a sud, e oggi apre la sua nuova collezione di arte dall’Africa e dall’America Latina

di - 1 Aprile 2014
Se c’è sindrome di remake anche al Centre Pompidou, dove l’archivio de “Magiciens de la terre” verrà rimesso in scena e, ancora di più, se c’è ancora di più la volontà “esplorativa” di nuovi territori dell’arte (specialmente nello sguardo rivolto ad Est e al Medio Oriente) come accade per esempio con i programmi di UBS al Guggenheim di New York, anche Charles Saatchi non è da meno, e da oggi guarda decisamente a sud, con “Pangaea: New Art from Africa and  Latino America”.
Prendendo il titolo dal nome di quella massa di terre preistoriche che originariamente formavano un’unica grande terra emersa dalla quale poi si sono formate l’Africa e l’America Latina, nella galleria londinese arrivano 16 artisti della zona per una ricognizione di pratiche visive nettamente diverse, che iniziano però ad avere un riconoscimento nel mondo dell’arte sempre più globalizzato.
I temi? Sono quelli perenni delle zone del sud del mondo: il dominio coloniale, la rapida espansione urbana, le migrazioni e l’instabilità politica ed economica, associati all’enorme ricchezza naturale dell’ambiente.
E così il colombiano Rafael Gómezbarros affronta le questioni della diaspora e dello sfollamento interno che per diversi decenni ha tenuto in scacco il Paese; e poi ci sono i dipinti di Antonio Campos Malta e quelli di Vincent Michea, ispirati dall’architettura e alla popolazione di Dakar, e anche quelli di Aboudia, che raccontano dell’escalation di violenza a seguito del caos elettorale nella città di Abidjan nel 2011.
E mentre alcuni dei nomi in scena, tra cui Oscar Murillo, sono diventati veri e propri fenomeni di aste, fiere, art system e mercato, molti altri restano davvero sconosciuti. O forse sarebbe meglio usare l’imperfetto, perché dopo il bagno di folla e d’oro che potrebbe portare lo “scouting” di Mr. Saatchi qualcuno, forse, entrerà anche alle pareti di qualche galleria, e nelle case dei collezionisti europei.

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