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FIAC/The End. Il bilancio dei galleristi, nella fiera che chiude con oltre 75mila presenze

di - 28 Ottobre 2013
40 anni portati alla grande quelli della Fiac, vedette della Paris Art Week, che anche per questa edizione si è imposta con successo di pubblico e di vendite, oltre con 75mila e 500 visitatori tra curatori, direttori di musei, artisti, giornalisti, ma anche amanti dell’arte e nonostante l’ascesa dei prezzi delle opere questa ha accolto inoltre 15mila collezionisti, a conferma che il mercato dell’arte sembra non conoscere crisi. Anche se il prezzo di uno stand presso il Grand Palais costa tra i 20mila e i 50mila euro a settimana, a detta dei galleristi, questi sembrano rientrarci con le spese.
Abbiamo fatto un tour fra le gallerie italiane per sapere cosa succede dietro le quinte.
«Bella, piena di gente, la qualità è molto alta, meglio dell’anno scorso. Questa è certo una delle migliori fiere europee in assoluto. A livello vendite siamo nella norma. Ma più che le vendite è il piacere di avere tante persone che ti guardano i quadri e li ammirano. C’è tanta passione per l’arte, molto più che in Italia. Il clima è d’interesse, fatto di appassionati» racconta Roberto Casamonti della Tornabuoni Arte di Firenze.
«Siamo soddisfatti. Abbiamo venduto diversi artisti tra cui Anri Sala, praticamente subito. Insomma quest’anno è andata meglio dell’anno passato. Inevitabile il confronto con la Frieze Art Fair, infatti molti clienti hanno reputato che la Fiac fosse molto meglio a livello qualitativo» dice Anna Bleuler della Galleria Alfonso Artiaco di Napoli.
«È stato per me il primo anno, ho condiviso lo stand con amici francesi della Balice Hertling, abbiamo fatto un group show. Ho venduto ma soprattutto ho presentato artisti come Nathalie Djurberg o Will Benedict che non hanno rappresentanza qui in Francia. Per me è stato un modo per confrontarmi con i curatori e con un mercato che è tendenzialmente forte. Ho incontrato molti belgi, italiani e naturalmente molti francesi » spiega Giò Marconi, da Milano.
«Facciamo la Fiac da cinque anni. Siamo abbastanza soddisfatti ma l’anno passato è stata sicuramente più soddisfacente. Il primo giorno è stato brillante, per il resto abbiamo venduto delle opere di piccolo e medio valore, comunque abbiamo lavorato tutti i giorni» è stata l’opinione di Raffaella Cortese, dell’omonima galleria milanese.
Ma alla Fiac c’è chi è venuto esclusivamente per esporre le sue recenti acquisizioni ed è il FMAC, cioè il Fonds Municipal d’Art Contemporain di Parigi che da dieci anni è presente alla Fiac. Il FMAC da 40 anni sostiene artisti non solo francesi ma internazionali che abitano e creano nella capitale francese, quest’anno ha acquistato 20 opere di 15 artisti per un importo di 150mila euro, e le opere si trovano pezzi di Mounir Fatmi, Omar Ba,  Blair Thurman, Antoine Aguilar, Katinka Bock e Khalil Joreige & Joana Hadjithomas. (livia de leoni)

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