Ruota attorno al cinema e alle sue capacità di raccontare la realtà con linguaggi sempre nuovi, al suo legame con le nuove tecnologie e i nuovi media, all’evoluzione del rapporto con lo spettatore la nuova edizione del
Festival Futuro Presente, che per quattro giorni tiene banco a Rovereto con il titolo
Screen Gli schermi del futuro. Con incontri e spettacoli con artisti che hanno fatto del rapporto col cinema e le immagini un percorso creativo di assoluto rilievo, primo fra tutti
Peter Greenaway, regista che non necessita di presentazioni, pittore, studioso di architettura, autore cinematografico, video artista. Che incarna nel suo cinema quell’incrocio di relazioni tra i diversi linguaggi delle arti e delle culture che segna fin dalla sua nascita il Festival, attraverso significativi omaggi a maestri come Merce Cunningham, Philip Glass, Bernardo Bertolucci e il coinvolgimento di sperimentatori quali Studio Azzurro, William Forsythe, Ryoji Ikeda, Klaus Obermaier passando per Mouse on Mars, Derrick de Kerckhove e tanti altri. E nella prima serata della manifestazione è lo stesso Greenaway a raccontarsi e a fornire elementi e spunti fondamentali, per i temi affrontati dal Festival, nell’incontro dal titolo
Il cinema è morto, lunga vita allo schermo. Fra gli altri ospiti
Giovanni Sollima, con la produzione
Tangibile interface low-cost, espressamente ideata per il Festival, dedicata al cinema e alle arti visive, e
Michael Nyman, che presenta la sua musica per film e il frutto dei suoi nuovi percorsi artistici in campi come la fotografia e la regia.