alle 18.00, nel Museo-Biblioteca “Laboratorio delle Parole e delle Figure”. Saranno presentate la mostra “L’abbecedario di Pinocchio”, che da Sarmede (Treviso), Paese della Fiaba e della Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia, si trasferisce a Collodi fino al 21 luglio, e le “Giocosculture” dell’artista romano Carlo Venturi. “L’Abbecedario di Pinocchio” sarà introdotto da Leo Pizzol, direttore della Fondazione mostra dell’Illustrazione di Sarmede; le Giocosculture, destinate a rimanere nel Parco fino al 15 ottobre, saranno presentate ed animate dallo stesso autore, vestito della sua specialissima “giacca Collodi ”, un’opera d’arte da indossare.
L’amicizia tra Collodi e la Mostra d’Illustrazione di Sarmede è di antica data; risale a quando il suo fondatore, il grande illustratore e pittore boemo Stepan Zavrel (recentemente scomparso) realizzò e donò alla Fondazione Collodi il Pinocchio azzurrino e floreale che dal 1988 è simbolo del Compleanno di Pinocchio. Nel 2001 la mostra di Sarmede, giunta alla diciannovesima edizione, ha deciso di dedicare una sezione tematica a Pinocchio nel 120° anniversario della sua nascita, ed ha invitato illustratori affermati ed allievi della propria Scuola Estiva a realizzare un ritratto del burattino; in particolare rendendolo protagonista dell’Abbecedario, tanto desiderato e subito venduto per andare al teatro dei burattini. A questo invito hanno risposto nomi dell’illustrazione italiana come Lele Luzzati e Nicoletta Costa , per citare solo i più noti, e molti altri, italiani e stranieri; 80 opere, di cui 26 compongono appunto l’abbecedario, sono state allestite in questa mostra, in una sarabanda di stili, colori ed interpretazioni, a conferma dell’inesauribile fonte di ispirazione che è Pinocchio.
La meraviglia è ancora il sentimento dominante nella collezione di dieci giocosculture che Carlo Venturi ha realizzato ispirandosi al mondo delle leggende, delle fiabe, dei giochi infantili. Un Pinocchio a grandezza umana che nasconde un cuore che racchiude una fata, un cavallo di legno che ne contiene un altro nel quale si annida Ulisse, una mano che fa scomparire una sfera di tra le dita per farla riapparire dal polso sono solo alcune delle preziose opere, pazientemente cesellate nel legno con sofisticati meccanismi, che Venturi anima con la sua perizia ma soprattutto con il suo entusiasmo per il gioco, per le fantasie in libertà che associano miti e oggetti d’infanzia con raffinatezze d’adulto, per affascinarci e portarci, qualunque sia la nostra età, nel mondo magico della fantasia.
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