Ancora nulla di nuovo sotto il cielo della Quadriennale di Roma, che dopo l’annuncio di annullamento da parte del Presidente Gawrosnki per mancanza di fondi e la lettera provocatoria dei tre curatori che si sono offerti di curare la manifestazione con un budget limitato, prosegue però i suoi incontri a Villa Carpegna, dedicati agli anni Settanta, alle parole e alle opere del decennio che non sta di certo passando di moda, ma che anzi pare essere tornato alla ribalta su tutti i fronti. Stasera, invitato da Daniela Lancioni, curatrice della rassegna “L’arte negli anni ’70. Le parole e le immagini”, arriva Sandro Chia, fiorentino classe 1946, trasferitosi a Roma nel 1970 e da molti anni al lavoro tra New York e le campagne senesi.
Il grande pittore della Transavanguardia racconterà delle sue azioni e installazioni, la maggior parte delle quali ruotano intorno al concetto stesso dell’idea e della pratica pittorica. Quella pratica che sul finire del decennio tornò in voga con la Transavanguardia teorizzata da Achille Bonito Oliva, e che metteva in discussione le pratiche concettuali e minimaliste dei 70’s per spostarsi di nuovo sulla figurazione, sulla tela, in quel gesto arcaico che era stato ripudiato a favore di una sorta di nuova “purezza” intellettuale, atta anche a denunciare la crisi che si era vissuta e che nell’arte aveva trovato lo specchio privilegiato per riflettersi.