Ci sono Jean-Michel Alberola, Shana Moulton, Babi Badalov, Florian & Michael Quistrebert, Stéphane Calais, Sara Favriau, Louidgi Beltrame e tanti altri al Palais De Tokyo, in una mostra che è davvero una geografia dell’arte contemporanea. Da non perdere la monografica di Alberola che in uno spazio organizzato come un enorme appartamento si dislocano una pluralità di opere dell’artista francese, tra pittura, installazioni, video, scultura e quant’altro. Interessato dai flussi migratori, alla società del consumo così come al capitalismo, il lavoro di Alberola non è definibile in una categoria ma spazia, tra filosofia, politica e letteratura, nelle sue creazioni troviamo riferimenti a Guy Debord, Karl Marx o Robert Louis Stevenson.
Tra le opere inedite qui presenti il lavoro su San Francesco d’Assisi, che presenta un film La visione di San Francesco d’Assisi (2015), ma anche un trittico di tre brevi video dal titolo Costruzione della visione di San Francesco (2015), evoca la povertà, ma anche la forza della spiritualità della natura e dell’essere attraverso la semplice gestualità di tre giocolieri.
Interessante il lavoro della statunitense Shana Moulton che attraverso un’opera che comprende scultura e video esplora la nostra società avida di nuove forme di spiritualità, restituendola allo spettatore attraverso il suo sguardo irriverente e denso di umorismo. Tra le altre proposte quella dei fratelli Florian & Michael Quistrebert che qui forzano i limiti della pittura attraverso la plasticità della materia e giochi di luce inattesi. Singolare l’installazione dell’artista azero Babi Badalov dal titolo For the wall, for tha world, in cui celebra il multiculturalismo della città di Parigi con i suoi paradossi e le sue contraddizioni, comprendo quattro pareti con testi poetici, tessuti, schizzi, come una sorta di vasto diario dell’artista.
Tante altre sono le opere da scoprire in Arpenter l’Intervalle, titolo significativo dell’evento, che sarà al Palais de Tokyo di Parigi fino al 16 maggio. (Livia De Leoni)