Proviene dal sorprendente Giappone il prestigioso Praemium Imperiale, il più importante riconoscimento internazionale dedicato al mondo delle arti, istituito nel 1988 e giunto quest’anno alla ventinovesima edizione. A conferirlo, la Japan Art Association, un’organizzazione la cui origine risale all’epoca Meiji (1868-1912), segnatamente all’Imperatore Mutsuhito che, risoluto a dare al suo popolo un’impronta occidentale, le affidò il compito di amministrare le attività artistiche e di gestire le iniziative culturali della Casa Imperiale. Unire e pacificare il mondo attraverso l’arte, questo il principio ispiratore dell’associazione e, in particolare, del Principe Takamatsu che ne è stato patrono onorario e alla cui memoria il premio è dedicato.
I Consiglieri internazionali cui è affidato l’autorevole compito di selezionare i cinque artisti vincitori – rispettivamente per la pittura, per la scultura, per l’architettura, per la musica, per il teatro o il cinema – provengono da sei Stati: Giappone, USA, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia, rappresentata da Lamberto Dini. Sarà il Principe Hitachi, fratello dell’Imperatore, a officiare la cerimonia di premiazione che si svolgerà a Tokyo, il prossimo 18 ottobre, e a consegnare a ciascun vincitore un premio di 15 milioni di yen (circa 117.000 euro) oltre a un diploma e a una medaglia. Tra i 144 artisti già premiati nelle precedenti edizioni, nomi di grande prestigio come Fellini, Abbado, Bergman, Kurosawa, Rauschenberg, Pistoletto, Renzo Piano.
Quest’anno il premio per la pittura è andato all’ iraniana Shirin Neshat (residente a New York), fotografa, video-artista e regista cinematografica attenta al complicato dialogo tra Islam e Occidente; per la scultura ad El Anatsui (Ghana) di cui ricordiamo la gigantesca installazione Tsiatsia-Searching for Connection realizzata con materiali di recupero; e poi ancora all’architetto spagnolo Rafael Moneo, al griot senegalese, poeta, cantautore e attivista Youssou N’Dour, al grande danzatore e coreografo Mikhail Baryshnikov. Infine, alla Zoukak Theatre Company and Cultural Association (Libano) è stata assegnata la Borsa di Studio del Praemium Imperiale 2017 per Giovani Artisti. (Luigi Capano)
In home: Youssou N’Dour
In alto: Shirin Neshat