Categorie: Speednews

Interpretando gli Accenti di Firenze. Tre artisti russi in residenza al Museo Marino Marini

di - 10 Maggio 2019
Scorre per i corridoi, si accartoccia negli angoli, curva dopo lo stipite di una finestra e prosegue all’altro capo della grande sala. È il lungo tappeto rosso che corre nel grande spazio espositivo centrale del Museo Marino Marini. Senza apparente inizio né fine, l’opera di Ivan Plusch è il filo rosso che congiunge e tocca alcune delle sculture esposte e ci accompagna dentro “Accents, Accenti, Акценты”, collettiva aperta fino al primo luglio al Muso Marino Marini di Firenze.
La mostra raccoglie gli interventi di tre artisti russi invitati dal Visiting Director Dimitri Ozerkov, già curatore d’arte contemporanea presso l’Ermitage di San Pietroburgo, che nelle vesti di curatore esterno ha curato questo progetto per il museo fiorentino. Luogo storicamente composito, l’ex-chiesa di San Pancrazio, oggi sede del Museo Marino Marini, ha nel tempo assunto funzioni diverse: da cappella in epoca carolingia a convento, da manifattura tabacchi a caserma, fino a divenire nel 1988 l’attuale sede museale. Un luogo composito, multiplo e denso di stratificazioni storiche che non ha mancato di ispirare i tre artisti, che da comuni stimolazioni sono giunti a risultati formali molto diversi fra loro.
Oltre all’installazione di Plusch, sono presenti i dipinti di figure femminili di Irina Drodz, ispiratasi al periodo in cui il museo era un monastero, e le performance, i disegni e le sculture di Andrey Kuzkin che riflettono sulle forze distruttive e conservative, sullo scorrere del tempo e sulle vestigia del passato, elementi di cui Firenze è così ricca. Le opere, prodotte ad hoc dopo tre settimane di residenza in loco, sono, secondo il curatore, degli accenti, poiché l’azione degli artisti coinvolti è stata quella di porre delle piccole modifiche, dei leggeri tratti distintivi, su materiale storico e artistico che li ha colpiti e stimolati.
Ozerkov ha improntato il suo intervento all’insegna della trasversalità, sia nei linguaggi messi in campo dai tre artisti invitati, sia nelle diverse tematiche affrontate dalle opere. Scopo dichiarato è quello di favorire la contaminazione e l’incontro tra giovani artisti contemporanei e il contesto storico di Firenze.
A completare l’intervento del Visiting Director la mostra “Le tre donne”, presso la Cappella Rucellai del Leon Battista Alberti, suggestivo spazio rinascimentale che accoglie le stampe di tre figure femminili bibliche, Giuditta, Dalila e Giaele riprese da opere di van Dyck, Tiziano e van Leyden. Queste figure femminili hanno incarnato l’ideale dell’eroina, esulando dal loro genere, si sono rese protagoniste di azioni coraggiose; questa piccola mostra è un tributo di Ozerkov alle figure femminili rivoluzionarie e trasgressive. (Mattia Solari)

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30