Goldin sarà ospite di Marco Franzelli alle ore nove di martedì 9 marzo. “Testimonial” di questo giro di boa nell’attività del critico trevigiano sarà un olio di Monet che, per concessione del museo messicano che lo ha prestato alla mostra appena ieri conclusa a Treviso, si fermerà qualche ora a Roma, negli studi Rai di Unomattina, prima di tornare in Messico.
[exibart]
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Treviso sentirà la sua mancanza.
E' molto facile puntare il dito contro Goldin. E' un uomo che ha fatto parlare di sè e proprio per questo inevitabilmente la gente ama anche sparlarne. Treviso non è affatto una città ricca, è solo una città preziosa, che sopravvive pubblicamente solo per la sua aria da bomboniera ingioiellata. Le mostre sull'impressionismo erano perfettamente azzeccate. Erano nate attorno a Lei e per Lei e le hanno portato una fama che in passato non aveva mai avuto. Dopo essere stata per secoli sotto l'ombra di Venezia, qualcuno oggi sa dov'è Treviso anche senza dovergli ricordare le sue città vicine.
Che cosa era fondalmentalmente sbagliato nell'operato di Goldin? L'eccessiva commercializzazione che si faceva attorno alla mostra? Non è forse il commercio l'anima di tutto il mondo dell'arte che tanto difendete? L'unico peccato di Goldin è quello di aver saputo sfruttare i gusti della gente, la popolarità di alcuni artisti e la propria abilità nel mercato. Qualcuno non gli perdona di essere stato tanto in gamba.
Carolina Lio
Se mi ricordo bene la RAI vendeva € 12.000 per passare 5 minuti a uno mattina!!! ... info presa al salone delle pubbliche amministrazioni Roma ....
Per fortuna, dopo tanti anni, danni e ruberie, De Poli [propietario Cassamarca e quindi ex-datore di lavoro di Goldin] con un ben assestato calcio in culo l'ha mandato via. Purtroppo non così distante. Perché Treviso dovrebbe rimpiangerlo? Per i soldi di turismo che portava? [non certo per la cultura] Non credi che la nostra città sia già vergognosamente ricca?
Io l'ho appena visto alla tv, portava una veduta di Monet, della quale veniva specificato il valore monetario, ben 20 miliardi! Per rafforzare questa impressione accanto a Goldin c'era un tizio col mitra spiegato....altrimenti non ci si credeva...che tristezza! che tristezza soprattutto l'annuncio di un'ennesima mostra su Monet il prossimo autunno, a Brescia, stavolta, le Nimphee con furore!
bravo Lupo!
una cosa è il goldin-manager e una cosa è il goldin-storico dell'arte e curatore.
I giudizi controversi non tengono conto di questa distinzione. Non si può obiettare sull'aspetto promozionale, sui numeri, ecc. lo si DEVE fare, purtroppo, sugli allestimenti, sul taglio scientifico spesso debole, sull'opportunità e sulla funzione di promuovere una cultura da poster. Le mostre di goldin non hanno aggiunto una sola virgola in più alla ricerca, sono cose usa e getta. E ci sta anche che i suoi contributi scientifici sono robe da principianti. Ma pare che ora il successore a Treviso sia Sgarbi, no? Speriamo almeno che se ne stia nel suo ambito e non sfori nel contemporaneo a far danni.
credo che i peccati stiano nello sbandierare mostre che poi alla fine si rivelavano ricettacolo di opere dubbie; e questo non lo dicevano gli invidiosi, ma studiosi che lo fanno di mestiere, perchè, purtroppo per lui, le mostre non sono visitate solo da persone che di arte sanno giusto compitare la parola impressionista, ma anche da gente che si aspetta mostre che abbiamo una propria ragion d'essere, scientificamente parlando.
Non sapevo che treviso fosse una città povera.....non m'è affatto sembrato.
La cosa che gli si rimprovera si chiama superficialità. Aver spacciato grandi opere quando erano solo dei nomi. Le sue mostre sono state, con eccezioni, collezioni di brutte opere firmate da autori di richiamo. E' da riconoscergli che dava al pubblico quello che chiedeva.
Forse, e dico forse, avrebbe potuto fare anche altro dalla sua posizione: veniva pagato profumatamente da un ente, la Cassamarca, che non chiedeva indietro nulla [per statuto le Cassamarca devono investire una percentuale dei guadagni in cultura, e non ne possono ricavare nulla, il che permetteva a Goldin di stampare il catalogo con la sua casa editrice a spese di De Poli e di godersene tutto il guadagno]. Ora in questa posizione, visto che se lo poteva permettere, non sarebbe stato più carino portare avanti qualcosa di maggior spessore? Secondo me sì, ma per questo non ci voleva un Goldin, ma qualcuno di spessore maggiore. [e scusami, ma io vedo Treviso come città vergognosamente ricca, economicamente dico, mica culturalmente]