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La Galleria Nazionale dell’Umbria fa cento anni e guarda avanti, tra app e collaborazioni

di - 20 Gennaio 2018
Il 17 gennaio, la Galleria Nazionale dell’Umbria ha festeggiato cento anni, presentando un programma ricco di novità, diviso in due filoni. Il primo vede due mostre storiche riguardanti il patrimonio umbro, intervallate dall’esposizione fotografica di Guido Harari. Il secondo è basato sull’elaborazione di una fruizione innovativa, attraverso il coinvolgimento della tecnologia.
Muttnik è il gruppo grafico che ha elaborato la nuova identità della galleria presentando il logo GNU e tutti gli apparati digitali, come il sito, in collaborazione con Beecome e QZR Studio. Vi sarà la possibilità di consultare un catalogo online di tutte le opere, comprese quelle in deposito, con l’apporto di schede informative, approfondimenti e piccoli saggi firmati. La parte dei media è stata affidata a Radio Papesse che, con le loro audio guide, offriranno un rimando continuo tra testo, suono e musica. Fondamentale anche il lavoro che svolgerà l’App, incrociando due tipi di informazione: la posizione dell’opera e quella del visitatore, tramite la tecnologia di indoor location. Da qui la collaborazione con l’Associazione Arte e Musica nelle Terre del Perugino che, con l’esperienza di musicisti da tutto il mondo, permetterà al visitatore di abbinare e ascoltare, di fronte ad alcune opere, pezzi musicali appositamente creati.
Il nuovo programma non tralascia l’aspetto contemporaneo, infatti ogni anno verrà ospitato un artista che tradurrà artisticamente la propria esperienza all’interno della collezione. Primo fra tutti, Roberto Paci Dalò e il suo taccuino di disegni. Il produttore/editore Moleskine creerà una linea di agende dedicata proprio alla galleria. Infine, insieme ad Agapluano, verrà proposta una collana di quaderni con approfondimenti specifici sulle singole opere della collezione e una rivista, sul modello anglosassone, riportante studi e un rendiconto dell’attività. Tanti cambiamenti utili a far vivere, in maniera unica, un luogo prezioso, patrimonio di tutti. (Alice Belfiore)

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