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La sede napoletana di Thomas Dane comincia da cinque. La parola al gallerista londinese

di - 23 Dicembre 2017
Quando si è alla ricerca di uno spazio nel quale aprire una nuova galleria d’arte contemporanea a Napoli, potrebbe facilmente capitare di incrociare uno di quei tipici palazzi, vestigia di famiglie nobiliari, con i soffitti altissimi e un numero considerevole di ambienti ampi e luminosi. A quel punto, potrebbe passare in secondo piano, almeno per un momento, l’estetica espositiva degli spazi post industriali, interessante per altri versi. E se poi c’è anche una vista mozzafiato sul Golfo, al punto da poter afferrare tra le dita il profilo aspro dell’isola di Capri, è facile capire la scelta di Thomas Dane, che ha optato per un palazzo del XIX Secolo della famiglia Ruffo di Calabria, nel quartiere di Chiaia e già dimora di Benedetto Croce, come seconda sede della sua galleria londinese.
Federica Sheehan, un percorso professionale da Alberta Ferretti a Versace, passando per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, assumerà il ruolo di direttore della sede partenopea, che aprirà il 24 gennaio con una mostra pensata per esaltare lo spazio dopo il profondo restauro. Ci dice di più Thomas Dane.

Quali sono i progetti per questo primo anno e quali quelli a lungo termine?
‹‹Inaugureremo lo spazio il 24 gennaio, con cinque nostri artisti, Bruce Conner, Steve McQueen, Catherine Opie, Caragh Thuring e Kelley Walker, in mostra in altrettante sale. Quindi, proseguiremo con la prima personale italiana di Glenn Ligon. Il nostro piano è organizzare tre mostre all’anno e molti degli artisti che rappresentiamo vorrebbero esporre a Napoli. Faremo in modo che questo accada››.

Per le mostre, sceglierete artisti mai presentati a Napoli o anche artisti napoletani?
‹‹Sicuramente grande attenzione sarà data alla linea della galleria ma vogliamo mantenerci aperti anche alla scena locale››.
Qual è la tua opinione sul collezionismo napoletano?
‹‹Si tratta di qualcosa che abbiamo intenzione di capire e che capiremo. In ogni caso, il mondo dell’arte è globale, così come le possibilità››.
Potresti descrivere un elemento ricorrente delle vostre mostre?
‹‹Il leitmotiv sarà lo stesso londinese, ovvero, una grande cura per la qualità e il ritmo delle esposizioni. Per creare una mostra memorabile, in un contesto memorabile››.

A quale fragranza, abito o opera d’arte potresti associare Napoli?
‹‹Una similitudine non potrebbe rendere giustizia alla bellezza, alla vivacità e alla complessità di Napoli››.

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