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Mordere la Grande Mela/4. Il grand opening del New Museum. Con Macuga, Eisennman, Ursuta e il pubblico delle grandi occasioni

di - 4 Maggio 2016
I giorni di Frieze, che inizia tra poche ore, non potevano ovviamente non coincidere anche con l’opening di uno dei più blasonati musei newyorchesi: il New Museum, sulla Bowery, diretto da Massimiliano Gioni.
Ieri sera la folla delle grandi occasioni, tra cui un gruppetto di “vip” dell’arte italiani, da Patrizia Sandretto a Francesco Bonami, si è riversata da questa parte stipando tutti i piani dell’istituzione, che stavolta ci lascia tre mostre decisamente convincenti: la prima è senza dubbio quella dedicata alla pittrice francese Nicole Eisennman, con il titolo “Al-ugh-ories”. Il gioco di parole, tra “allegoria” e “ugly” (brutto) si scopre nelle tre sale dove va in scena una pittura forte, che strizza l’occhio agli Espressionisti tedeschi e che è una profonda riflessione sulla condizione dell’uomo, del “perdersi” in una dimensione grottesca più che tragica o drammatica. Segno forte e chiaro che tela e pennelli, per fortuna, possono ancora raccontarci parecchio e non in maniera didascalica.
“Alps”, di Andra Ursuta, è invece metaforicamente la storia di una scalata sociale che coinvolge uomini e donne, in reale parità dei sessi, tra pareti da rocciatori dove ci si arrampica usando l’aiuto di falli o vulve, che in entrambi i casi fungono da scalini per il successo, così come gli spazzoloni per “leccare” il pavimento che al posto delle setole hanno una iperrealistica lingua di mucca. Chiaro il concetto?
Infine un’altra bella prova di Goshka Macuga, attualmente in scena anche alla Fondazione Prada di Milano, che qui racconta “Time as a fabric”. Anche stavolta le relazioni, pericolose o meno, tra economia, politica e società sono messe in scena con l’aiuto delle opere di illustri colleghi, da Marina Abramovic e Ron Mueck, in una grande installazione che completa un New Museum decisamente “up to date” rispetto alla società e ai suoi rovesciamenti contemporanei, nella ciclicità del tempo. Una visita da non perdere.

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