Nasce Work art tv, evento aperto al pubblico che diventerà format televisivo. A Trento

ViaPal è stata l’iniziativa più innovativa e caratterizzante della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento nella passata stagione: luoghi di volta in volta diversi della città, dalla sede del Rettorato ad un parcheggio coperto, si “accendevano” con performance, video, letture, interventi musicali, di danza, di teatro, dando luogo ad un inedito laboratorio di ibridazione.
Ora ViaPal si rinnova e si potenzia, diventa Work art tv. La stessa formula di mescolanza e di contaminazione, la stessa “invasione” di spazi normalmente non deputati all’arte, la stessa successione di brevi eventi “blobbizzati”, ma che ora non si perdono nell’effimera durata di una serata bensì diventano un format televisivo, un breve programma sperimentale che andrà in onda successivamente sulla rete trentina Rttr e sul canale satellitare Inn .
Film Work , la casa di produzione trentina che da oltre quindici anni è impegnata nella realizzazione di film e documentari d’arte, produrrà il format sperimentale con un taglio innovativo e creativo, in cui l’evento entra in relazione con altri avvenimenti televisivi contemporanei.

Il 6 maggio 2003, alle 21 il pubblico è invitato ad assistere dal vivo al n.0 di Work art tv (ossia la prima puntata dell’evento pubblico e le riprese per il n. 0 del format sperimentale), che si svolgerà proprio nella sede di Rttr , in via Zanella 1 a Trento.
Folta e significativa la schiera dei partecipanti, a partire dall’ospite d’onore, Enrico Ghezzi , il quale, da Blob a Fuori Orario e a Cinico tv, ha sempre sondato le potenzialità della comunicazione televisiva inventando nuovi linguaggi, frutto di una ricerca poetica personale, ma che si sono imposti quale giusta interpretazione della percezione contemporanea, frammentaria, asincrona, distonica.
Tra gli interventi artistici c’è una performance di Eliseo Mattiacci, già autore di azioni storiche alla Galleria La Tartaruga e all’Attico di Roma, sul finire degli anni Sessanta, agli albori della nascita dell’Arte Povera da cui poi si distaccò. Poi artisti più giovani: Deborah Ligorio, italiana che vive a Berlino, propone delle movimentate videoanimazioni digitali; Annalisa Cattani, realizza un happening con ragazze chiuse all’interno di grossi palloni; Christoph Hinterhuber, artista e musicista austriaco, per l’occasione realizzerà una performance sonora con dj-set e immagini proiettate; Sislej Xhafa , artista albanese del Kosovo residente a New York – salito alla ribalta nel 1997 quando improvvisò il padiglione clandestino albanese alla Biennale di Venezia palleggiando un pallone in Piazza San Marco – che ora sta riscuotendo un vasto successo internazionale, dalla partecipazione a Manifesta 3 a Lubijana alla personale presso il Deitch Project a New York nel 2002.
Di grande prestigio le presenze di ambito letterario. Isabella Santacroce, la “dark lady” dei giovani “cannibali” italiani, autrice di Fluo (Castelvecchi 1995), Destroy (Feltrinelli 1996), Luminal (Feltrinelli 1998), Lovers (Mondatori 2001), proporrà la lettura di alcuni suoi brani con l’accompagnamento musicale del dj Dirtyvolevo del Cocoricò di Riccione. Arrigo Lora Totino , funambolico poeta sonoro, erede delle “parole in libertà” futuriste, si cimenterà in uno dei suoi fantastici gorgheggi vocali.
Quando la parola non comunica più, ecco allora che interviene il corpo: Fabrizio Favale, che porta avanti da anni una ricerca personale in ambito coreografico, spesso affondando in “ignote” modalità di rappresentazione, con la sua compagnia Le Supplici proporrà, esclusivamente per l’occasione, la sovrapposizione di frammenti di due diverse opere preesistenti, innescando una nuova possibile chimica percettiva. Infine non poteva mancare la musica: la trentina Roberta Gottardi, vincitrice nel 2001 del Premio Stockhausen , scioglierà il ritmo incalzante della serata nel tenue suono del clarinetto.