Dopo qualche incertezza, e in ritardo rispetto alla prevista apertura per lo scorso gennaio, a ridosso della chiusura della grande mostra dedicata a Francesco Lojacono, è stata annunciata la presentazione del nuovo allestimento della Galleria d’Arte Moderna di Palermo. Il taglio del nastro della nuova sede del complesso monumentale di Sant’Anna, appositamente ridisegnato per l’occasione dall’architetto Corrado Anselmi, è stato fissato per il prossimo primo ottobre. Il progetto museologico è stato redatto da una commissione scientifica presieduta da Fernando Mazzocca e composta da Gioacchino Barbera, Luisa Martorelli, Antonella Purpura e Carlo Sisi, con la collaborazione di Silvestra Bietoletti, Alessandra Imbellone, Francesco Leone, Laura Lombardi e Anna Villari. Nonostante la nota competenza in materia di Ottocento italiano di tutti i membri della commissione, occorre tuttavia notare che, fatti i salvi i nomi di Barbera, direttore del Museo regionale di Messina, e della Purpura, direttrice della Galleria di Palermo, nessuno studioso siciliano è stato coinvolto nella sistemazione delle collezioni, né nel lavoro di studio fatto a monte del nuovo progetto di allestimento. Occorrerà capirne le ragioni prima o poi. Tanto più che negli ultimi decenni è cresciuta una generazione di giovani storici dell’arte solidamente formatasi su impegni di ricerca dedicati all’arte moderna in Sicilia. C’è da sperare almeno che i risultati dei loro studi non restino lettera morta nelle acquisizioni dei redattori del nuovo catalogo della Galleria. Uno spazio non facile, quello del Sant’Anna, fortemente caratterizzato da una stratificazione di culture architettoniche – dai modici gotici catalani dell’attiguo Palazzo Bonet alle rutilanti superfici barocche dell’annessa chiesa di sant’Anna la Misericordia – e in stridente contrasto con l’identità della collezione della Galleria: una sfida non di poco conto per i progettisti dei nuovi spazi che, accanto alle collezioni di arte siciliana di fine Ottocento, potranno puntare anche sulla presenza di alcuni indiscussi capolavori di profilo internazionale, come Il Peccato di Franz von Stuck o Gli scolari di Felice Casorati. (davide lacagnina)
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Ottimo articolo. Che si dia spazio ai giovani studiosi!!Credo sia ora....