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Per il Padiglione Serbo alla Biennale d’arte di Venezia, Djorde Ozbolt gioca con la memoria

di - 23 Gennaio 2019
Il Padiglione Serbo della 58ma Biennale d’Arte di Venezia è stato affidato a Djorde Ozbolt. L’artista, nato a Belgrado nel 1967, presenterà un progetto dal titolo “Regaining Memory Loss”, interpretando il tema generale individuato da Ralph Rugoff, curatore della Biennale, riassunto nel modo di dire di derivazione cinese “May You Live In Interesting Times”, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini.
Attualmente a Londra, Ozbolt è noto per la sua miscela irriverente di satira grottesca e suggestioni tratte dalla storia dell’arte classica e moderna. Pittore e scultore, le sue opere surreali affrontano temi come decapitazioni e crocifissioni, oppure ritratti di oggetti antropomorfi. «Mi muovo fluidamente tra gli stili. Mi annoierei se dovessi aderire a uno stile, la mia ispirazione proviene da una varietà di cose, luoghi, immagini, pensieri e rimpianti», ha dichiarato ad Artnet l’artista, che ha esposto in istituzioni come la Tate Gallery e in gallerie come Hauser & Wirth.
Per il Padiglione Serbo alla Biennale di Venezia, curato da Nicoletta Lambertucci, presenterà un grande paesaggio dipinto su muro, osservato da una folla di sculture fantastiche. «I ricordi cambiano, idealizzano, distorcono, influenzati dal tempo e, a causa dei cambiamenti sociali ed economici, svaniscono, si dimenticano», ha spiegato Ozbolt durante la conferenza stampa di presentazione. Vladan Vukosavljevic, il ministro serbo della Cultura e dell’Informazione – che ha stanziato circa 200mila euro per la realizzazione del progetto – ha dichiarato di aspettarsi un grande successo per la prossima Biennale, in continuità con i progetti delle ultime edizioni.
Anche nel 2017, al Padiglione che conserva ancora la scritta Jugoslavia, furono inviati tre artisti la cui ricerca è impegnata nel linguaggio della pittura: Vladislav Šcepanovic, Milena Dragicevic e Dragan Zdravkovic.

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