Si è fatto conoscere qualche anno fa con i suoi “dipinti” realizzati con normali timbri di cartoleria (quelli del tipo gg/mm/aa), coi quali dà forma alle figure e, allo stesso tempo, documenta giorno per giorno la durata del proprio fare. Come un frescante medievale, Federico Pietrella (Roma, 1973) misura lo spazio e il tempo del lavoro e suddivide in giornate la superficie del quadro. Le date si susseguono, accostate le une alle altre
Fino al 12 marzo – giorno dell’inaugurazione della mostra – possiamo vedere Pietrella all’opera live, allo Studio d’Arte Cannaviello, dove ha allestito il proprio particolarissimo atelier. Con l’aiuto di un paio di amici fidati, si sta appropriando dello spazio a modo suo, piantando innumerevoli chiodi che, come nuvole di insetti neri, sciamano sui muri bianchi della galleria e presto lo raggiungeranno. Sulla parete di fondo, infatti, man mano che i chiodi avanzano, Pietrella sta lavorando coi timbri al proprio autoritratto: spossato, le braccia abbandonate lungo i fianchi e il capo chino, dopo tanto martellare. C’è nessuno che voglia dare una mano? (matilde marzotto)
articoli correlati
Exibintervista con Federico Pietrella
La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…
Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…
La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…
Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…
È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…
La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…
Visualizza commenti
a lavorà scansafatiche!
ma che bella questa speednews! :)
Figata. bravo Cannaviello, vecchia volpe.
Complimenti per le perspicaci osservazioni.
Non c'è che dire.
Come fate a non vedere l'audacia del suo paradosso.
Un artista che lavora!!
Roba da libro cuore.
federica...ma che diavolo. quale persipicacia, quale paradosso? eddai è ora di finirla con ste cazzate,uno pianta i chiodi perchè è lui che vuole farlo e chiede a me se lo aiuto? ma stiamo scherzando, manco fosse un muratore di fuorigrotta a chiedrmi na mano. la fente dovrebbe smetterla di sparare smerdate in qua e in la e c avere la presunzione di chiamarsi artista. porca mignotta mica può esse che ogni cosa che uno fa sia arte, dai!