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Quando si scoprono gli Archivi. Dalla Biennale a Documenta, a Venezia si studia l’organizzazione della memoria

di - 12 Novembre 2013
Per gli appassionanti che amano aprire cassetti e conservare qualunque cosa capiti a tiro è l’occasione ideale. Se poi ci mettete che a prender parte a due giorni di convegno, al Teatro Piccolo dell’Arsenale, sarà il gotha dell’arte contemporanea italiana e non, allora il gioco è fatto. Si apre il prossimo venerdì, 15 novembre, il secondo appuntamento internazionale “Archivi e Mostre”, presentato da Paolo Baratta, Presidente della Biennale, che insieme a Massimiliano Gioni e alla neo Assessore alla Cultura del Comune di Venezia Angela Vettese, racconteranno come la 55esima Biennale si è servita proprio dell’uso dell’archivistica, e per l’occasione alla tavola rotonda arriveranno anche due grandi artisti che hanno raccolto dati in tutto il corso della loro carriera, Gianfranco Baruchello e Matt Mullican. Oltre ai temi “Organizzare la memoria”, e “Esperienze e riflessioni sul grande potenziale degli Archivi in Italia”, sabato pomeriggio saranno in scena anche Daniela Lancioni e Luca Massimo Barbero, rispettivamente Curatrice Senior del romano Palazzo delle Esposizioni e neo Direttore dell’Istituto di Storia dell’arte della Fondazione Cini, a raccontare l’idendità del “Documento d’Archivio nell’arte contemporanea”. Insieme ai due italiani anche Okwui Enwezor, Direttore della Haus der Kunst di Monaco e Michelle Elligott, Direttrice degli Archivi del MoMA di New York, oltre ad Assunta Porciani, Responsabile dell’Archivio e Biblioteca della Fondazione la Quadriennale di Roma. Un modo, insomma, per mettere le mani nelle tasche di quelle istituzioni che hanno un immenso tesoro di conoscenza che spesso resta sepolto, lontano dallo sguardo ma che ne fa una indispensabile memoria. E della memoria di un’altra delle manifestazioni più importanti del mondo, Documenta, si parlerà al Teatrino di Palazzo Grassi, negli stessi giorni: per il ciclo “Archives” giovedì sarà la volta di “Documenta 4 (1968)”, un’ora di documentario girato da Jef Cornelis per la collana Archives, edita da Yves Aupetitallot, rappresentanti una rara testimonianza audiovisiva sulla storia delle mostre e un prezioso strumento per la ricerca curatoriale di oggi, a cui si assocerà “Documenta 5 (1972)” il prossimo 6 dicembre. Come diceva un vecchio spot, ricordati di ricordare. Perché l’arte, contrariamente all’uomo, non dimentica.

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