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Scomparso Mauro Staccioli. Maestro internazionale dell’arte urbana, con il cuore in Toscana

di - 1 Gennaio 2018
È scomparso nella notte tra il 31 dicembre 2017 e il 1 gennaio 2018, Mauro Staccioli. A comunicarlo, l’Associazione Archivio Mauro Staccioli, costituita nel 2012 con l’intento di tutelare e valorizzare l’opera dell’artista nato a Volterra nel 1937. Maestro riconosciuto in ambito internazionale per le sue opere di arte ambientale, mancheranno la sua riservatezza e il suo nobile senso del lavoro e della ricerca artistica. Lo scultore si è spento nel suo studio di Milano, città nella quale lavorava fin dagli ultimi anni Sessanta, quando iniziò insegnare prima al Liceo Scientifico Albert Einstein, poi al Liceo Artistico di Brera, del quale sarebbe diventato direttore a metà degli anni Settanta.
Oltre all’attività didattica, intraprese un percorso artistico incentrato sulla lettura e l’interpretazione del rapporto tra opera e contesto naturale, sociale e architettonico, realizzando una serie di “sculture-intervento” dalle geometrie asciutte, rigorose e immediatamente riconoscibili anche per l’impatto destabilizzante, come il Muro per la Biennale di Venezia del 1978 che, posto in corrispondenza dell’entrata del Padiglione Centrale, ne impediva l’accesso. Apprezzato anche all’estero – un suo grande arco con le punte rivolte verso il cielo si trova di fronte all’edificio dell’emittente televisiva KBS, a Seul – i suoi lavori sono diffusi nel paesaggio italiano, come 38° Parallelo – Piramide, un tetraedro in corten eretto su un’altura del territorio di Motta d’Affermo, in Sicilia, nell’ambito di Fiumara d’Arte, progetto di arte ambientale di Antonio Presti, o come Roma 2010, la circonferenza davanti alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma. Rimase comunque legatissimo alla sua terra, la Toscana, dove si trovano molte sue tracce, alcune temporanee, altre ancora presenti, da Prato 88, l’arco diventato iconico, davanti al Centro Pecci, alla lama di cemento di otto metri che, leggera e svettante tra i lecci e il sottobosco, aprì al pubblico la Fattoria di Celle, a Santomato di Pistoia, nel 1982, insieme ad altre quindici opere della Collezione di Giuliano Gori. Proprio a Volterra espose i suoi primi lavori su scala urbana, in particolare per la rassegna Volterra 73, curata da Enrico Crispolti, e per la città etrusca continuò a lavorare anche in questi ultimi anni, come per Luoghi d’esperienza, del 2009.
I funerali con rito civile in forma pubblica si terranno a Volterra mercoledì 3 gennaio. La salma sarà esposta nella Sala del Maggior Consiglio del Palazzo dei Priori dalle ore 13.00 alle ore 15.00, momento al quale seguirà il corteo funebre e l’ultimo saluto presso il cimitero di Volterra.

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