Categorie: Speednews

Silvia Giambrone inaugura a Torino lo spazio Ferramenta. Su Exibart.tv una piccola preview…

di - 28 Gennaio 2011


Sarà l’artista Silvia Giambrone a inaugurare Ferramenta, nuovo spazio torinese per le arti contemporanee situato nel quadrilatero romano. Una performance e una selezione di opere video costituiscono il progetto espositivo, tutto incentrato intorno ad alcuni temi chiave della ricerca dell’artista: il corpo, il linguaggio, lo spazio, la dimensione affettiva, la relazione tra fragilità e forza, tra identità e alterità.
Il 1 febbraio Silvia Giambrone metterà in scena un affascinante dialogo tra tessuto sonoro e dimensione corporea. Sarà infatti un’insolita esecuzione musicale, ad opera di tre musicisti – il trombettista Ramon Moro, il dj Generoso Gene Urciuoli e Reac Tj, esperto dello strumento Reactable – a ridefinire confini e codici di un corpo divenuto strumento, superficie di risonanza attraverso cui produrre partiture ossee ed epidermiche.
Tra le opere esposte presso Ferramenta c’è anche il video Translation, già vincitore del premio Epson 2009, prodotto dall’artista durante il Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti ed esposto alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. La questione che sta alla base del lavoro, dedicato al rito della scrittura, riguarda la possibilità per ogni formulazione linguistica di contenere e rappresentare appieno la complessità del reale. Quale corrispondenza diretta esiste tra parola e cosa, tra legge e fatto?
In attesa dell’opening torinese, Exibart.tv propone sabato 29 gennaio un assaggio della mostra, pubblicando Translation in versione integrale. Una nuova opera video che entra a far parte del nostro archivio, rimanendo fruibile da qui in avanti tra i documenti della tv. (helga marsala)


Inaugurazione: martedì 1 febbraio 2011
Performance ore 19.30, 20.30 e 21.00
Dal 1 al 27 febbraio 2011
Via bellezia 8g – Torino
spazioferramenta@gmail.com
spazioferramenta.blogspot.com

[exibart]

Visualizza commenti

  • è una marchetta anche la speed-news su Adelita Husni Bey perchè non si è citato William Kentridge?

  • davvero pessima l'uscita della Helga Marsala che dice che ""Boetti non è citato sia per l’ovvietà del riferimento".
    Realisticamente stiamo parlando di una opera poco conoscita dal grande pubblico.
    Forse l'opera ispiratrice, quella di Boetti, era sconosciuta anche alla Marsala.

    Ad ogni modo mi fa ridere Angel nella sua difesa patetica che dice "basterebbe studiare almeno un po' il lavoro di Silvia Giambrone" ma per piacere!
    non si cita neanche Boetti e poi "studiamo" la Giambrone! ma per piacere e non sfruttate i grandi artisti senza neanche citarli! vi manca l'onestà intellettuale!

  • sono due questioni diverse:
    marchetta lo riferivano alla stessa provenienza di artista curatore /
    quella della citazione e' una questione distinta e legata alla riproposizione di un lavoro degli anni '70 di Boetti senza neanche un accenno all'artista copiato/
    (per katja)

  • Signora o Signorina Angel
    penso che la citazione a Boetti non fosse per nulla necessaria; se la stessa è stata tirata in ballo non aveva altro scopo che essere usata come arma impropria contro l'opera della Signorina Giambrone.
    La "marchetta" lascia il tempo che trova perche' è solo l'effetto non la causa della questione ma a quanto pare basta molto poco per muovere le acque dello stagno.

    L'idolo del GRANDE ARTISTA fa fatica a morire perche' è stato sempre Funzionale al sistema il cui scopo è gestire le eccedenze che naturalmente, non disturbino.

    La saluto Angel .

  • La Signorina Giambrone ha copiato un'opera di un grande artista per riproporci una sua opera del tutto inutile.
    Evidentemente "l'idolo del GRANDE ARTISTA fa fatica a morire" (Marras) poiche' ci sono artisti che invece di fare opere ORIGINALI non trovano di meglio che COPIARE.

    I giovani dovrebbero proporre cose nuove, non propinarci cose degli anni '70 come se avessero scoperto l'acqua calda!!!

  • Gentile Lorenzo,
    Innanzi tutto, Angel è un nome maschile...sorvolando su questo mi fa anche sorridere l'insistenza degli altri di richiamare all'idolo quando nemmeno conoscono il proprio lavoro, il mito è utile sempre e quando rimanga superficiale, altrimenti c'è il rischio della sua scomparsa. Amo Boetti così come amo tutta l'arte povera, ma questo non giustifica che ogni volta che un artista italiano faccia qualunque cosa dobbiamo sempre avere uno sguardo di malizia....lo strabismo nello sguardo lasciamolo alla transavanguardia, forse è anche ora di guardare avanti... citare non copiare è stato uno dei modi di riflettere sul presente di ogni generazione di artisti...per rispecchiare le modifiche che il reale, così come il sociale hanno subito nel percorso

    Gentile Alfredo,
    i suoi commenti non solo mancano di qualunque educazione, ma anche di una minima coerenza nell'interpretazione delle mie parole, per cui faccia il maestrino di scuola in un'altro contesto e impari prima di tutto cosa vuol dire onestà intellettuale.

  • "Boetti di spalle è ripreso nell'atto di scrivere questa frase con entrambe le mani in modo speculare."

    da Wikipedia
    http://it.wikipedia.org/wiki/Alighiero_Boetti

    Angel dice 'Amo Boetti così come amo tutta l'arte povera, ma questo non giustifica che ogni volta che un artista italiano faccia qualunque cosa dobbiamo sempre avere uno sguardo di malizia"

    cosa occorre uno sguardi di malizia per vedere una opera Copiata?

    concordo sul 'forse è anche ora di guardare avanti...'.
    Riferisca anche alla Silvia Giambrone che queste cose appartengono ad una altra generazione di artisti.

  • E' divertente notare come nessuno di quelli che parla di Boetti abbia notato che Boetti scrive la stessa frase con 2 mani contemporaneamente, io scrivo 2 frasi diverse in 2 lingue diverse con entrambe le mani. L'operazione è completamente diversa e chi non l'ha capito o non ha visto bene Boetti, o non ha visto bene il mio, o non ha capito Boetti, o non ha capito il mio. Chi ha entrambe le mani puo' provare e capirlo da solo sul proprio corpo.

  • La ricerca artistica di Alighiero Boetti è rappresentata dalla fedele presenza del concetto di doppio e del rapporto tra gli opposti, come ad esempio l’immagine riflessa nello specchio dove l’artista cerca e trova la riproduzione della propria individualità.

    Alla base del lavoro di Silvia Giambrone, dedicato al rito della scrittura, c'è la questione del rapporto, strutturale e controverso, tra linguaggio e realtà. Può una formulazione linguistica, vincolata a un codice espressivo e rappresentativo, contenere e restituire appieno la complessità del reale? Quale corrispondenza diretta esiste tra parola e cosa, tra legge e fatto?

    Qualche maestrino di scuola mi spiega dove c'è la copia???? qualche maestrino di scuola mi spiega perchè lo studio e la conoscenza dei maestri del passato deve bloccare un percorso che visivamente cita ma che concettualmente non c'entra niente? quacuno mi spiega perchè giudichiamo i lavori in base solo alla proposizione estetica senza voler approfondire? qualcuno mi spiega perchè questo paese deve sempre rimanere nella superficialità delle cose e criticare astrusamente tutto ciò che gli appartiene, ma soprattutto tutto ciò che gli sfugge?

  • Tanti giovani artisti sono intercambiali, visto che copiano a man bassa.
    Non c'è nulla di originale nell'opera della Giambrone, nulla che non possa essere attribuito anche ad altri artisti, Boetti compreso.
    La Giambrone, la quale anche nelle performance non tocca nessun territorio inesplorato, è molto ovvia e fa pure la furbetta.

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