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Tevereterno versus bancarelle, parla Kristin Jones: “Nascondere l’opera di William Kentridge dietro le baracche commerciali sul lungotevere è per migliaia di romani inaccettabile”

di - 1 Giugno 2016
Per ora l’hanno firmata in oltre mille e 500 la petizione su Change.org, contro le bancarelle sul Tevere, che copriranno – se non si troverà soluzione – il fregio di William Kentridge inaugurato non più di qualche settimana fa. E ora, in attesa della riunione di oggi alle 11, nella sede del Mibact, dopo aver raccolto le lamentele dell’artista che ha dichiarato che se le autorità che lo hanno accolto trionfalmente nella Capitale (un titolo, Triumphs & Laments, un destino viene da dire), riportiamo la lettera della direttrice artistica di Tevereterno, Kristin Jones, sugli ultimi sviluppi della vicenda
Nella mia qualità di direttrice artistica dell’opera di Kentridge, questa mia lettera vuole essere un contributo alla soluzione del problema dell’occultamento del Fregio, che ho contribuito a realizzare, dietro una barriera di stands commerciali posizionati su “piazza Tevere”.
Nel lontano 2002, sono stata io a suggerire a William Kentridge di creare questa opera straordinaria, originale, unica al mondo nel suo genere. Dopo la sua decisione di accettare questa sfida, dal 2012 ad oggi ho seguito il progetto di realizzazione giorno dopo giorno, sacrificando, per il mio amore per Roma, tanti miei impegni professionali. Non è stata una impresa di facile realizzazione. Ci siamo riusciti. Sono fiera di aver dato il mio contributo alla creazione di un’opera destinata agli abitanti della capitale e ai suoi visitatori; un’opera effimera e fragile, destinata a divenire un’oasi di cultura nel cuore di un centro storico sempre più invaso da imprese commerciali destinate al solo consumo e ad una concezione scadente del turismo di massa che invece andrebbe diversamente valorizzato. Abbiamo realizzato un’opera gigantesca scegliendo di far apparire personaggi e vicende della storia di Roma con la “ripulitura artistica” del sudiciume da decenni sedimentato sui muraglioni del Tevere. Un gesto simbolico, un atto di amore, un messaggio di ottimismo sul futuro della Capitale.
Dopo qualche settimana dalla sua inaugurazione e durante i mesi estivi, questa nostra opera potrebbe essere in gran parte occultata da una barriera di installazioni commerciali. La reazione di William Kentridge è stata chiara: «Se l’amministrazione non vuole che la mia opera resti visibile, che sia destinata all’abbandono. Ogni altra soluzione, come istallare delle opere di giovani artisti inserendole nello spazio visivo del mio “affresco” è per me ovviamente inaccettabile», conclude il Maestro.
Malgrado questa assurda situazione, è mia opinione che possa esistere una soluzione al problema di piazza Tevere. La mia proposta potrebbe soddisfare tutti, commercianti delle bancarelle inclusi. Una win win solution, come si dice in inglese, che coinvolgerebbe tutti gli attori in causa, le istituzioni pubbliche, le associazioni cooperative, gli attori privati ed anche, lo spero, l’Associazione Sportiva Roma ed il suo Presidente James Pallotta con il quale sono in contatto per un sostegno a questa mia iniziativa. Nei mesi estivi, i cinquecento metri di Piazza Tevere diventerebbero un gigantesco salotto a cielo aperto. Un migliaio di sedie gialle e rosse, due o tre cento tavoli accoglierebbero decine di migliaia di visitatori, romani e turisti, ai quali sarà offerto il privilegio di ammirare l’opera di Kentridge illuminata nella notte ascoltando ogni sera (a volume ridotto e mai oltre le 9pm per non disturbare i residenti) la magnifica composizione musicale composta da Philip Miller. Un evento unico nel suo genere. L’affluenza dei visitatori sarà sicuramente maggiore di quella degli anni precedenti. Senza alcun dubbio, gli stessi commercianti che rivendicano il diritto all’occupazione di quel tratto del lungotevere otterrebbero vantaggi economici molto superiori di quelli attualmente previsti. Sono in possesso di tutti i dettagli tecnici a sostegno della fattibilità di questa mia proposta. Non chiedo altro che la mia iniziativa possa essere esaminata dalle autorità competenti e, se possibile, approvata e sostenuta: é una soluzione che farà contenti tutti. Roma, che tutti amiamo, vi ringrazierà. (Kristin Jones)

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