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Una vita al centro dell’arte. È morta a Milano Claudia Gian Ferrari

di - 24 Gennaio 2010

Se la conosco? È la prima cosa che leggo al mattino quando mi alzo, e l’ultima che leggo alla sera prima di dormire”. Così ci rispondeva qualche tempo addietro Claudia Gian Ferrari, quando – interpellandola telefonicamente per un commento – timidamente ci presentavamo come Exibart.
Questo per dire quanto eravamo amici della grande gallerista e storica dell’arte, e con quanto dolore ci tocca annunciare ora la sua scomparsa, avvenuta la notte scorsa a Milano all’età di 64 anni.
Nata a Milano nel 1945, era la figlia del grande Ettore Gian Ferrari, uno dei principali protagonisti della scena culturale cittadina e nazionale, ideatore nel 1942 dell’Ufficio Vendite alla Biennale di Venezia.
Nel 1974 era divenuta contitolare col padre dell’omonima galleria d’arte, fondata nel 1936, che aveva condotto poi in prima persona dopo la sua scomparsa. Privilegiando il recupero e la valorizzazione di artisti fra le due guerre, da Wildt a Oppi, Cagnaccio di San Pietro, Pirandello.
Difficile in questa sede ripercorrere anche solo parzialmente il ruolo sempre centrale avuto nel sistema dell’arte italiana, ed Exibart ci proverà quanto prima con un ampio approfondimento. Ci piace tuttavia citare la sua ricchissima collezione, che aveva deciso fosse giusto condividere con un pubblico quanto più ampio possibile. Per questo ne aveva destinata un’ampia selezione in prestito permanente al Fondo Ambiente Italiano, per essere esposta a Milano a villa Necchi Campiglio, con opere di grandi maestri italiani come de Chirico, Carrà, Morandi, De Pisis, Severini, Campigli, Casorati, Martini, Gino Rossi, Sironi.
E una ancor maggiore donazione era stata quella destinata al Maxxi, circa duecento opere, da cinque lavori di Lucio Fontana ad altrettanti di Piero Manzoni, ad opere di Munoz, Kiefer, Salle, Martin, i fratelli Chapman, fino ad artisti più giovani – per i quali continuava ad avere formidabile fiuto – come Berti o Tuttofuoco.
La camera ardente sarà allestita domani a Villa Necchi, mentre i funerali sono previsti per martedì mattina alla Chiesa della Passione.

[exibart]

Visualizza commenti

  • Gianferrari.
    Claudia ha raggiunto il mitico Ettore, insieme hanno contribuito a fare vivere Milano.
    Insostituibili, mancheranno alla cultura artistica della città e alla migliore presentazione dell' arte del Novecento Italiano all'estero.
    Due figure che hanno operato con serietà, attenzione e alta professionalità ci lasciano limpido anche il ricordo della loro forza ed eleganza entrando nella storia del XX secolo, ora definitivamente chuso.

  • Ha sempre creduto nell'attualità dell'arte e della pittura in particolare cercando di dare un senso di continuità tra le ricerche spesso apparentemente distanti tra i linguaggi del Novecento.Per questo è stata eccezionale e per questo la ricorderemo.

  • Grazie di tutto, Sig.a Claudia.
    Se svolgo questa professione un po' è anche merito suo, sin da quando, da ragazzo, venivo a "rubare" con gli occhi e con le orecchie nella sua Galleria.
    Ha avuto la capacità di trasmettermi la passione, che è l'unico ingrediente necessario per far sì che questo non sia mai stato un lavoro.
    Roberto Milani

  • Non ci siamo frequentati ma ritengo, anche non conoscendola di persona ma sulla base del suo lavoro sia stata persona seria e competente. Una brutta perdita.

  • Colta, appassionata, generosa, battagliera. Ci mancherai. Ti ricordo in una sera insieme, in prima fila a sentire Paolo Conte e a cantare con lui.

  • Raro caso di indipendenza dalle lobbies e dai denari dell'arte troppo fluenti in altre tasche, ha concepito la professione in senso etico, sempre cercando qualcosa di nuovo e qualcosa da imparare. La durezza era necessaria per una donna sola e ha insegnato a molti cosa vuol dire mantenere alto un nome importante senza piegarsi a compromessi. Per una volta un vero esempio di milanesità completa, attiva, appassionata senza urli, mai perdente. Neanche ora, dopo tutti questi anni di lotta contro le malattie.

  • Triste, triste, triste! Piango Claudia, l'amica, la maestra, la compagna di tante conversazioni luminose ed illuminanti. In questo deserto, dove solo i mediocri, i parassiti, i parvenu e gli squali la fanno ormai da padroni, la perdita di Claudia lascia un vuoto incolmabile.

  • ciao Claudia
    un giorno ti ho sentita cantare nel magazzino della galleria e ho capito che eri molto di più di quanto volessi farci credere
    ci rivedremo spero

  • Mi rattrista molto constatare questo tipo di perdite: il mondo in questo modo diventa sempre più grigio.

  • è passato ormai più di un anno mia cara Claudia, quanto mi sei mancata, il mercato dell'arte è degenerato nessun gallerista ha la cultura per fare questo lavoro e gli artisti da loro scelti sono persone senza le palle... come tu dicevi.
    un periodo buio ma tutto quello che tu hai fatto resta e resterà, perché sei stata intellettualmente onesta.

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