Quando parliamo di arte a un dodicenne o a una tredicenne, qual è il loro primo pensiero? Cosa li appassiona o li incuriosisce? Cosa considerano arte? In quali luoghi fisici o virtuali la incontrano? Sono in grado di riconoscerla? E noi, siamo in grado di accettare una differente idea d’arte che arriva dalle nuove generazioni? Da queste domande è nato “Cos’è quella cosa che”, il nuovo progetto del Teatro dell’Argine che coinvolge ragazze e ragazzi delle scuole medie, dagli 11 ai 13 anni, di Bologna e Città Metropolitana per indagare, attraverso gli strumenti del teatro, cosa considerano arte i preadolescenti oggi.
In questo momento storico, iperconnesso ma al tempo stesso estremamente isolante ed egocentrato, dove i giovani, immersi nei loro dispositivi digitali, faticano a trovare uno spazio di espressione e di dibattito critico, il Teatro dell’Argine, compagnia già consolidata nel lavoro con gli adolescenti, basti pensare ai poderosi progetti “Futuri Maestri” e “PoliticoPoetico” (Ne avevamo parlato qui), mette in atto delle pratiche di ascolto, per dare parola al futuro. Emerge così una generazione determinata, consapevole del proprio potenziale e delle priorità da porre in evidenza nei dibattiti pubblici e politici.
Il percorso si è articolato in tre diverse azioni, iniziato a novembre 2022 con una indagine esplorativa realizzata in decine di scuole del territorio bolognese, sondando i concetti di bellezza, creatività, estro, inventiva, passione e capire i linguaggi artistici più vicini a loro attraverso un questionario. Da gennaio sono stati poi realizzati laboratori teatrali in orario scolastico, che ha coinvolto 10 classi delle scuole secondarie di primo grado di Bologna e Città metropolitana, per lavorare sulle emozioni, sul concetto di bellezza e di arte, a partire dalle risposte emerse dal questionario.
Domenica, 21 maggio, alla Sala Borsa di Bologna, e in replica lunedì 22, ci sarà il debutto, un percorso che trova in una conferenza-spettacolo condotta da un piccolo gruppo di under 14, il proprio esito finale. Occasione per scoprire quello che anima l’immaginario poetico della generazione Alpha, a partire dalle testimonianze di 250 partecipanti.
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