C’è un elettricista di Foligno che tutte le sere va a teatro. Tutto è iniziato dopo aver visto una rappresentazione di Novecento, di Alessandro Baricco, regia di Gabriele Vacis, con Eugenio Allegri. Da quella volta, Stefano Romagnoli non ha più smesso e la sua agenda si è riempita di date, appuntamenti, trasferte in tutta Italia, tanto da aver lanciato nel 2014 il gruppo facebook “spettatoreprofessionista” in cui pubblica e condivide informazioni e news sulla scena teatrale e che in pochi anni ha raggiunto oltre 8400 membri.
Succede che poi Romagnoli aka Spettatore Professionista ha incontrato Oliviero Ponte di Pino, presidente dell’Associazione Culturale Ateatro. Da quell’incontro è nato il “Manifesto dei diritti e dei doveri degli spettatori”, 10 articoli per rafforzare il patto di fiducia che lega il pubblico ai teatri, ai festival e in generale ai luoghi della cultura. Un punto di partenza per dare voce agli spettatori e riprendere il rapporto con un sistema che riapre ora dopo oltre diciotto mesi di chiusura e intermittenza.
Il Manifesto è stato presentato martedì 28 settembre presso il centro culturale indipendente Il Funaro di Pistoia, nell’ambito del progetto “Lo spettatore al centro” a cura dell’Associazione Culturale Ateatro e di Spettatore Professionista, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo e Teatro Libero di Palermo, sostenuto dal MIC e con il contributo di Fondazione Cariplo.
Art 1. Gli spettatori sono visionari. Hanno il diritto di coltivare sogni e hanno il diritto di trovare luoghi in cui è possibile farlo. Insieme. E in dialogo con la società.
Art 2. Lo spettacolo dal vivo è anche cura. Gli spettatori hanno diritto di sentirsi accolti in sicurezza.
Art 3. Gli spettatori hanno diritto di seguire gli artisti che amano e di scoprire nuovi talenti.
Art 4. Gli spettatori hanno diritto alla qualità, attraverso una proposta varia e articolata, fondata sulla professionalità di chi la realizza. Hanno anche il diritto alla scoperta e alla sorpresa.
Art 5. Gli spettatori apprezzano la diversità. Hanno diritto alla curiosità e dunque a un’informazione chiara e completa, per comprendere l’offerta e per rendere più agevole l’accesso all’evento, ma anche per una fruizione più consapevole.
Art 6. Gli spettatori hanno diritto alla bellezza e alla poesia, nella forma data dagli artisti.
Art 7. Gli spettatori hanno diritto di trovare, in quel teatro, in quel festival, la loro casa.
Art 8. Gli spettatori hanno il diritto di esprimere la propria opinione, di confrontarla con gli artisti e con gli altri spettatori…e magari di cambiarla.
Art 9. Gli spettatori, che sono sempre parte attiva e creativa negli eventi dal vivo, hanno diritto di partecipare alla progettazione culturale.
Art 10. Gli spettatori hanno diritto all’inquietudine e al nomadismo.
Il manifesto è disponibile qui.
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