È giunta alla decima edizione Versus, appuntamento d’arte contemporanea proposto dal Velan Center, che quest’anno si apre ad ogni tipo di medium. I cinque giovani artisti e la coppia riunita sotto il nome di Sweety hanno così dato vita a un’esposizione che non pare possedere un evidente filo rosso che colleghi i lavori. Quel che dunque sembra essere un difetto non risulta però troppo evidente alla visita, perché in fondo le opere sono di buon livello e il loro esiguo numero non comunica l’impressione di un allestimento caotico.
Il lavoro concettuale e ironico di Andrea Paolini si focalizza sull’annoso problema matematico della Quadratura del cerchio, mostrando gli strumenti di riflessione –libri di matematica, riga e compasso, appunti e fotocopie di storici saggi che indagano la questione– su un paio di sedie e su un tavolo circolare. Il video che scorre accanto all’installazione svela sorprendetemente la risoluzione del problema: deus ex machina è la madre dell’artista, che stende tranquillamente una tovaglia quadrata sopra quello stesso tavolo rotondo.
Questa semplicità –o questo semplicismo– trova un controcanto nelle fotografie di Giovanni Fioccardi, che rende difficilmente riconoscibili paesaggi urbani quotidiani, tramite scatti di dettagli che trasformano radicalmente la nostra percezione di essi, dagli scambi tramviari alle zigrinature di scaloni in cemento. Il piglio quasi astratto di queste opere fotografiche viene accostato al lavoro informale di Giuseppe Castello, che propone due dipinti su plexiglass a dominante azzurra e gialla.
Di fronte, i tre lavori della giapponese Junko Imada sono fra i più interessanti della collettiva. Il supporto è costituito da foam di poliestere che somiglia a stoppa, cucito in maniera tale da formare zone delimitate da forme curvilinee irregolari. In ogni settore ricavato, è stata inserita una piccola scultura in terracotta –talora dipinta– che spesso fa segno verso l’organico, in un mood che può ricordare certe scene di Alien, con miriadi di spermatozoi che accorrono verso un ovulo isolato.
Sul fronte delle animazioni, il duo Sweety composto da Barbara Cucchiarati e Giovanna Ricca presenta un lavoro interattivo realizzato in flash che –aldilà di qualche errore ortografico– riflette sull’immaginario maschile nei confronti della donna come feticcio del consumo, citando frasi e aforismi di autori che vanno da Nietzsche a Baudrillard. Infine, Simone Catania ha costruito una videoinstallazione che pare un rifugio in cartone per senzatetto o ragazzini: all’interno un filmato ed un soundtrack nostalgico, quello delle colonne sonore della nostra infanzia.
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