Fino al 21 maggio presso il Castello di Rivoli possiamo visitare un’ampia rassegna, costituita da 200 opere, di maestri dell’arte moderna e contemporanea che interpretano il vivere quotidiano del nostro secolo. Questa mostra sembra quasi allestita in difesa dell’arte contemporanea, accusata più volte di essere troppo intellettuale distaccandosi dalla realtà, soprattutto quella più comune e forse banale della vita di tutti i giorni. Questo è vero solo in minima parte, anzi, è vero l’esatto contrario, in nessun periodo l’arte è stata così legata alla vita quotidiana come accade nel XX secolo. I contenuti che l’avanguardia elabora descrivono nella maggior parte dei casi, una realtà di cui tutti possono fare esperienza; a renderla irriconoscibile a prima vista, spesso concorrono i linguaggi elaborati dagli artisti e la ricerca di tecniche espressive innovative. Gli argomenti trattati in genere sono la famiglia ed i legami affettivi, il corpo e la sessualità, il mondo del lavoro ed i problemi sociali, gli stili di vita nella società di massa, l’espressione dell’interiorità e le questioni esistenziali…i cosiddetti problemi di tutti i giorni!. Al di là dei contenuti specifici, quello che è importante notare e che fa riflettere, è il fatto che, in tutte le esposizioni di arte contemporanea, e quindi anche in questa, gli artisti creano un’arte che ci parla della realtà ma solo degli aspetti più problematici o inquietanti; è difficile riuscire a vedere una mostra ed essere, alla fine, allegri e positivi.
Quotidiana propone un percorso espositivo in cui le opere di periodi diversi convivono nello stesso spazio, a significare che non è importante il periodo di realizzazione dell’opera ma il modo in cui la quotidianità è interpretata.
Sono presenti, ancora, artisti degli anni Settanta ed artisti contemporanei i quali sfruttando i mezzi più tecnologici come video e fotografia recuperano una narrazione più esplicita della realtà.
Presso il Museo sono attualmente visitabili la mostra fotografica di Roni Horn (fino al 18 giugno 2000) Paola Pivi. Un progetto per il Castello (fino al 18 giugno 2000) e le opere della collezione permanente.
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