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fino al 26.XI.2010 | Pinot Gallizio / Goshka Macuga | Torino, Galleria Martano

di - 17 Novembre 2010
Untitled – after Pinot Gallizio è il frutto magico
dell’incontro. La ricerca di Goshka Macuga incrocia infatti l’arte di Pinot
Gallizio quasi per caso. Ma le coincidenze non sono in realtà tali, se il fil rouge che unisce più storie è
lineare e sembra percorrere strade comuni. L’arte, in fondo, è esperienza di
senso e i fatti valgono non per quello che sono, ma per quello che significano.
E l’essere umano è fatto di storia e storie.

Invitata nel 2006 alla Biennale di Ceramica nell’arte contemporanea
di Albisola, Goshka Macuga
(Varsavia, 1967; vive a Londra) svolge un’indagine sulla storia degli artisti
che avevano lavorato nella cittadina ligure, concentrando il suo interesse su Pinot Gallizio (Alba, Cuneo, 1902-1964). In alcuni progetti dell’artista
piemontese, come Caverna dell’antimateria
e Tempio dei Miscredenti, Macuga
riscontra connessioni tra i rispettivi metodi di lavoro. Nel 1999, infatti, non
conoscendo l’esistenza di Gallizio, l’artista polacca realizzava alla Sia Gia
Gallery di Londra un ambiente intitolato Cave.
Entrambi, dunque, cimentatisi nella creazione di spazi totali, hanno mostrato
la forza dell’intimità del singolo nel raggruppare un impegno di natura
collettiva.

Non ultimo, in previsione del
progetto albisolese, è emerso che alcuni dei primi esperimenti di Gallizio – in
collaborazione con Simondo
includevano materiali invetriati e terracotte. Nel 1955 i due artisti avevano
in effetti realizzato maschere e vasi in ceramica simili ad artefatti romani.
Opere andate perdute e di cui ora permangono solo documentazioni fotografiche e
disegni. Ed è non solo su quella perdita, ma sull’intera stagione sperimentale
di Gallizio nell’uso della ceramica (Ceramica
o Ceramique) che si focalizza Untitled – after Pinot Gallizio.
Sull’incompiuto. Molti infatti i progetti dell’artista albese non realizzati,
non portati a compimento, ma “esistiti” almeno nell’intenzione.

Macuga riformula così in nuove
sculture il campionario non finito, riattualizzandone il significato e il
processo di collaborazione e creazione collettiva che segna l’esordio di
Gallizio e le successive stagioni del Bauhaus Imaginiste e dell’Internazionale
Situazionista.

Mentre lo spazio Martano si
trasforma in un vero e proprio archivio con testi, lettere, disegni e immagini,
a cui si unisce la presentazione al pubblico di un frammento di pittura
ambientale (1958, dunque posteriore alla pittura industriale), le ceramiche di
Macuga sono esposte presso lo stand della londinese Kate MacGarry durante Artissima 17. Sculture ora in collezione
al Castello di Rivoli, grazie all’acquisto della Fondazione CRT.


Come in altri lavori, l’artista
manifesta l’attitudine e la necessità dell’archiviazione, l’urgenza della
memoria come strumento di crescita contro l’oblio. Elaborando dispositivi di
narrazione, Macuga incorpora così il lavoro di altri artisti riportandone in
luce i segni, gli oggetti e le relative storie. Oltre il tempo.

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Macuga
tra gli acquisti CRT di Artissima 17

Goshka
Macuga al Castello di Rivoli

Pinot
Gallizio alla Gam di Torino

claudio cravero

mostra visitata il 6 novembre 2010


dal 6 al 26 novembre 2010

Traccia 02 – Pinot Gallizio / Goshka Macuga

a cura di Francesca Comisso

Galleria Martano Contemporanea

Via Principe Amedeo, 29 (zona Accademia Albertina) – 10123 Torino

Orario: da lunedì a sabato ore 15-19

Ingresso libero

Info: tel. +39 0118177987; info@galleriamartano.it;
www.galleriamartano.it

[exibart]

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