Categorie: torino

fino al 3.VI.2005 | Tobia Ravà – Elementi dialettici di calcolo trascendentale | Torino, Ermanno Tedeschi Gallery

di - 20 Maggio 2005

Quella di Tobia Ravà è una pittura che si nutre di numerosi stimoli religiosi, filosofici e scientifici. Realizzata con una tecnica quasi divisionista, l’immagine viene composta attraverso sequenze numeriche e alfabetiche, considerate dall’esoterismo giudaico il fondamento spirituale dell’intero universo. Un’antichissima tradizione esegetica del testo biblico è infatti basata sulla convinzione che la lingua ebraica contenga in sé la chiave del Creato. Le lettere di questo alfabeto sacro vengono concepite, sia nella loro forma che nel loro suono, come i semi di tutte le cose.
Nelle opere di Ravà, numeri e caratteri ebraici si cristallizzano sulla tavola o sulla tela, disegnando foreste e interni di fabbriche dismesse, templi, calle e campielli di quella Venezia nella quale l’artista vive e lavora. Si tratta di luoghi sempre pervasi da un’atmosfera sospesa, metafisica, per l’irraggiarsi della luce in spazi deserti, totalmente privi della figura umana. Troviamo anche una rappresentazione della Mole Antonelliana, edificio-simbolo torinese che spesso ha accolto sulla sua superficie un’altra serie numerica -realizzata con il neon da Mario Merz– quella del matematico medievale Fibonacci. Un omaggio all’artista recentemente scomparso, ma anche un riferimento a quella che doveva essere l’iniziale destinazione d’uso della Mole: la sinagoga.
In alcuni lavori l’intreccio di numeri e lettere sembra aprire un vortice verso l’infinito, risucchiando lo sguardo dello spettatore attraverso spirali che ricordano le vertiginose costruzioni di Escher.

D’altra parte l’estendersi della pittura sulla cornice porta all’annullamento della prospettiva albertiana –presente, ma come pura apparenza- e sottrae all’occhio la percezione di un centro. E’ come se Ravà volesse esprimere l’infinito abisso della divinità (l’En-sof, il senza fine appunto) e quasi il trasbordare della sua presenza dallo spazio pittorico in cui è stata aniconicamente evocata. Osservati da vicino i suoi dipinti perdono quasi del tutto la loro capacità figurativa presentandosi come puro testo, ermetico, “criptato” attraverso la sostituzione delle lettere con i numeri, secondo la tecnica cabbalistica della gimatreya.
L’ambivalenza di questi lavori consiste proprio nel doppio livello di lettura cui si prestano. Fin dal primo sguardo lo spettatore li percepisce come “elementi di calcolo trascendentale” –così come recita il titolo della mostra– eppure non è necessario saper decifrare gli articolati rimandi numerologici per restare affascinati dalla bellezza della componente figurativa.
Sono presenti in mostra inoltre alcune sculture, anch’esse ricoperte di numeri e lettere ebraiche: un gufo, un rinoceronte, una tartaruga, una rana. Insieme ai simboli tradizionali della mistica ebraica, quali il vaso (tiqqun) –immagine ricorrente negli insegnamenti di Ishaq Luria, il più grande mistico ebreo del Cinquecento- e l’albero della vita, rappresentato capovolto per significare la discesa intramondana della luce divina.

luca vona
mostra vista il 10 maggio 2005


Tobia Ravà – Elementi dialettici di calcolo trascendentale, dal 3 maggio al 3 giugno 2005 – Ermanno Tedeschi Gallery, Via Carlo Ignazio Giulio 6 (10122), +39 0114369917 (info), +39 0114357632 (fax), info@etgallery.it, www.etgallery.it , da martedì a sabato 11-13 e 16-20 o su appuntamento

[exibart]

Visualizza commenti

  • Ringrazio per il bell'articolo sulla mia mostra a Torino. Il 9 giugno inauguro una mostra a due con l'artista algerino Abdallah Khaled a Tobia Ravà e Habdallah Khaled a Venezia presso la Galleria L'Occhio.
    Cordiali saluti. Tobia

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Quella di Warhol non è mai la “solita zuppa”: l’eredità di un soggetto iconico

La lattina più famosa dell’arte torna protagonista: denigrata, celebrata, reinterpretata. La sua metamorfosi mostra quanto la visione di Warhol continui…

6 Dicembre 2025 9:30
  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08