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fino al 3.VIII.2003 | I Moderni / The Moderns | Rivoli (to), Castello di Rivoli

di - 5 Maggio 2003

I modernisti guardavano al futuro. Con impeto e bramosìa si avventuravano nei territori della sperimentazione linguistica e formale. Al momento una nuova generazione di artisti provenienti da tutto il mondo sembra essere animata dai medesimi slanci. Incalzata dall’impellente necessità di trovare un’alternativa alla perdita d’entusiasmo, al disincanto e allo scetticismo del post modernismo. E in favore di un’unicità desiderata e riscoperta, nonché della valorizzazione della diversità.
Nonostante gli innumerevoli significati attribuitigli, è possibile ricondurre il termine moderno alla consapevolezza di appartenere ad un periodo di rinnovamento. Per questo, in tema di arte contemporanea, il modernismo va inteso quale attitudine al nuovo, spinta propulsiva verso ricerca e sperimentazione, volontà di abbattimento delle convenzioni e dei confini. Ed oggi, nell’era digitale, sembra che i tempi siano finalmente maturi. Allestita nella celebre Manica Lunga, l’esposizione dimostra come i moderni moderni si avvalgano delle tecniche e dei linguaggi più diversi. Include installazioni, sculture, video, dipinti, contributi sonori (da segnalare la sound section curata da Anthony Huberman).
Ventidue gli artisti invitati dalla curatrice Carolyn Christov-Bakargiev: Haluk Akakçe, Ricci Albenda, Massimo Bartolini, Elisabetta Benassi, Tacita Dean, Tom Friedman, Liam Gillick, Arturo Herrera, Evan Holloway, Brian Jungen, Jim Lambie, Daria Martin, Julie Mehretu, Jun Nguyen-Hatsushiba, Jorge Pardo, Paul Pfeiffer, Susan Philipsz, John Pilson, Simon Starling, Sarah Sze, Piotr Uklanski, Gary Webb.
Rivestiti di nuovi significati, gli oggetti della quotidianità sembrano svolgere un ruolo determinante. 32 sedie in fibra di vetro realizzate a mano costituiscono La pila nera di Simon Starling. Uniti tra loro da nastro adesivo, decine di cerchietti per capelli compongono AC/DC di Jim Lambie. Facendo sapientemente interagire design ed architettura, Jorge Pardo esegue opere d’arte che si trasformano in spazi abitativi, sculture che divengono arredi. Io e la mamma (1990) riporta proprio all’ambiguità del rapporto esistente tra artefatti e oggetti d’uso quotidiano. Tributo a Le Corbusier, la poltrona è però di fattura casalinga, costruita con materiali poveri quali legno e rame. Simbolo eccellente di prodotto seriale, svariate Nike Air Jordan smembrate e ricomposte da Brian Jungen paiono vere e proprie sculture totemiche (Prototipe for new understanding n. 7, 8, 11, 12). Manufatti esposti quasi fossero reperti archeologici, rievocanti le maschere rituali indiane della costa occidentale del Canada. Paranoidmountain di Gary Webb è integrata da un’insolita registrazione. Ed è come se il suono ne rivelasse la volontà di emanciparsi, di differenziarsi dalle semplici sculture, manifestare la sua autonomia. La mostra si conclude con Fernsebturm di Tacita Dean, film a colori dedicato all’architettura utopica di fine anni Sessanta, al trascorrere inesorabile del tempo e all’evanescenza degli ideali futuristici.

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sonia gallesio
mostra visitata il 27 aprile 2003


I Moderni / The Moderns
dal 16 aprile al 3 agosto 2003
Rivoli (TO), Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, piazza Mafalda di Savoia
tel + 039 011 95.65.222
orario di visita: da martedì a giovedì 10/17; da venerdì a domenica 10/22; chiuso ogni lunedì, il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno
ingresso: intero € 6.20
visite guidate gratuite alla mostra temporanea ogni sabato alle h 15.30 e alle h 18.00 e ogni domenica e festivi alle h 11.00, 15.00, 18.00; visita dedicata alla storia e all’architettura del Castello ogni domenica alle h 16.30; ogni sabato, domenica e festivi è possibile raggiungere il Castello mediante bus-navetta che partono da piazza Castello, Torino
a cura di: Carolyn Christov-Bakargiev
catalogo: ed. Skira, € 35.00 in mostra; edizione bilingue (italiano e inglese); testi di Ida Gianelli, Carolyn Christov-Bakargiev, Anthony Huberman
per informazioni: tel. + 039 011 95.65.280; e-mail info@castellodirivoli.org  
www.castellodirivoli.org


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