Categorie: torino

Fino al 6.V.2001 | Piero Bolla | Torino, Sala Bolaffi

di - 29 Marzo 2001

La primavera torinese ospita in questi giorni, e fino al 6 maggio, presso la Sala Bolaffi, il “Viaggio” di Piero Bolla.
Un’antologica particolare che raccoglie il meglio della produzione dell’artista di Saluzzo.
Appartata ed originale, l’arte di Bolla è un concentrato di diversi linguaggi figurativi, espressione, ognuno, di un momento saliente della sua ricerca, iniziata negli anni cinquanta.
Dagli esordi passando per i turbolenti anni settanta con uno sguardo all’espressione degli ultimi dieci anni, la rassegna, curata da Marisa Vescovo ed organizzata dalla Regione Piemonte, conduce lo spettatore verso le multiformi espressioni di un’arte che guarda agli oggetti del quotidiano – tipico del new dada newyorchese – alla natura, al regno animale concretizzandosi nella pittura e nella scultura.
“Il vasto gioco decostruttivo e ricostruttivo delle “figure” del reale, le sconfinate combinazioni del caso, la competizione tra il possibile e il necessario, il puro mondo delle mimesi, del colore, della luce, il vastissimo terreo della sperimentazione probabile, (…), la ricerca del senso, sono alcuni dei temi che si rincorrono nell’attività che prende forma nell’officina dell’immaginario di Piero Bolla”.
Nella solitudine del suo studio e del suo lavoro egli si rigenera e dalla sua postazione privilegiata osserva ed indaga le metamorfosi terrestri, non lasciandosi, però, inglobare dagli standard del mercato.
Essenziale, misterioso, a tratti cupo il viaggio di Bolla è un viaggio tematico dove emergono per fascino ed impatto emotivo “Uccelli”, 1969 e l’installazione “Cani”, 1994, dove l’oggetto-cane accoglie in se tutta l’ambiguità dei diversi significati, positivi e negativi, ad esso attribuiti dalle varie culture. Un lavoro complesso del quale Marisa Vescovo sottolinea il particolare carattere di metamorfosi; scrive nel catalogo:” …in un primo tempo questi cani erano stati costruiti con materiali grezzi. Poi, Bolla li ha ricoperti di carta di giornali di tutti i tipi, giornali provenienti da tutto il mondo, che davano informazioni diverse, (…) per far capire che anche da una posizione defilata, si può accedere ad un sapere internazionale”. Nell’ultima versione, presente in mostra, “sono stati ancora avvolti in uno strato di cartapesta (…) la cui verniciatura dona una innaturale plasticità ai corpi” scattanti, isolati – seppur in gruppo – ognuno alla ricerca della propria verità.
Con un carattere enigmatico, aereo e terrestre al tempo stesso, gli oggetti di Bolla sembrano librarsi nell’aria come in Bagno turco, 1999 per poi entrare nella tangibile materia di “Vestiti”, 1966-68. Vesti dalle pieghe armoniose e gonfie, simbolo di protezione e prigionia. Abito che diventa maschera con la quale giocare, con la quale nascondersi.
Dalla struttura definita dei vestiti alle “pieghe” degli stessi. Solo su questa idea di “piega”, “sull’esaltazione della fluidità della materia, sulla cadenza delle stoffe, metafora dei recessi dell’animo umano”, si presentano “Tessuto”, 1970; “Per un vestito”, 1969; “Per VanGogh”, 1968-69.
Cinquanta opere significative in una mostra sapientemente allestita dove, la grande varietà dell’espressione artistica – anche a distanza di pochi anni – tiene sempre vivo l’interesse del visitatore accolto al suo ingresso da una riflessione intorno alla serialità e alla ripetizione dell’immagine nei collage degli anni settanta.

Federica De Maria




“Piero Bolla: il viaggio”
Torino, Sala Bolaffi, Via Cavour, 17
Fino al 6 maggio 2001
Orario: da martedì a domenica dalle 10.30 alle 19.00 lunedì chiuso
Ingresso libero
Catalogo: a cura di Marisa Vescovo, edito Giulio Bolaffi Editore.



[exibart]

Visualizza commenti

  • Cara Federica,

    nel (bellisimo e gradevole) articolo parli dell'arte di questo Bolla che non avevo mai sentito. Da quello che mi dici può essere una personalità che si avvicina all'arte povera? oppure è nettamente assimilabile al dada (come i nostri Pascali, Manzoni) ?

    Un caro saluto, Kety

  • L'intuizione, l'irrazionalitĂ  delle forme, delle immagini sono evidenti nelle espressioni di quest'artista ma a questo si aggiunge una personalissima ricerca, in bilico tra immagine mentale, desiderio e realtĂ .

Articoli recenti

  • Mostre

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi piĂą interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…

6 Dicembre 2025 21:00
  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30