Lo SpazioFoto presenta cinquanta immagini in bianco e nero del mitico Duane Michals. Nato nel 1932 a McKeesport in Pennsilvania, inizia a fotografare nel 1958 a Leningrado durante un viaggio. L’artista, che vive a
New York, elabora uno stile straordinariamente individuale nell’ambito della fotografia, lasciandosi influenzare soprattutto dal surrealismo di René Magritte.
contenuti metafisici, psicologici e surreali si evolvono davanti agli occhi dello spettatore come se questo guardasse un cortometraggio. Un uomo nella stazione della metropolitana all’improvviso si dissolve nell’infinito
universo (Human condition, 1969) – Magritte nel suo giardino e il suo giardino dentro di lui (Magritte’s studio e portrait of Magritte in his garden double-exposed, 1965) – in un piccolo bagno c’è un uomo, la cui immagine viene guardata da un altro in un libro mentre questo percorre un corridoio buio, fotografato e incorniciato sopra la vasca dello stesso bagno
(Things are queer, 1973). Queste e altre visioni estratte e sintetizzate, nelle composizioni fotografiche di Michals si trasmettono in modo immediato tramite il suo simbolismo e umorismo, rendendo visibili gli spiriti del subconscio. Nella messa in scena, l’autore
tematizza la situazione umana in continua trasformazione, il presente è già passato e si dissolve in ricordi, sogni, vaghe sensazioni, visioni e illusioni, che non sarebbero tangibili eppure sono continuamente presenti come fantasmi. Come se fosse un mago lui fotografa l’effimero e
l’invisibile, fissa i segreti della nostra psiche e ce li fa vedere come in uno specchio.
estremamente preziose proprio a causa delle loro modeste dimensioni. Le fotografie di Michals ci fanno tacere dallo stupore guidandoci alla introspezione e arricchendo la nostra vita emotiva e la nostra anima,
quotidianamente inquinate da una moltidudine di immagini strillanti.
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Photoinsider:
Duane Michals
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Credito Artigiano
Katharina Hausel
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