Categorie: toscana

Fino al 9.IV.2000 | Attualità della Tradizione – incisori per il Bisonte | Firenze, Museo Marino Marini |

di - 8 Marzo 2000

Tradizione ed attualità: per la stamperia d’arte il Bisonte, come per tutti quei «valori» che il tempo non intacca, l’esistenza nella contemporaneità si coniuga con una storia solida e splendida dando forma a nuove, entusiasmanti vicende. Perché nel connubio tra ciò che è e quello che è stato, le cose di pregio trovano nuova energia per rimanere sempre e comunque protagoniste del presente. Così è per il Bisonte: nata nel 1959 per volere di Maria Luigia Guaita, la stamperia d’arte di viale Milton ha rappresentato negli anni un punto di riferimento costante ed insostituibile per artisti ed intellettuali di tutto il mondo.

[exibart]










«Attualità della tradizione- Incisori per il Bisonte» è la seconda mostra che il comune di Firenze dedica ai quarant’anni della storica stamperia d’arte.

Laddove «Il segno impresso» (antologica tenutasi alla Sala delle Regie Poste degli Uffizi dal 28 maggio al 25 luglio del 1999) aveva rappresentato il modo per riavvicinare il pubblico alla tradizione delle tecniche incisorie e grafiche, «Attualità della tradizione» intende fare il punto sulla realtà contemporanea.



















L’esposizione ospitata nella cripta del museo Marino Marini presenta 88 opere di noti incisori italiani o residenti in Italia. A loro il compito di rendere omaggio alla tradizione del Bisonte, rinverdendo i fasti di una scuola che ha formato grandissimi artisti e di un laboratorio che ha «impresso» i segni, tra gli altri, di Soffici, Carrà, Severini, Magnelli, Maccari, Annigoni.













Tra i protagonisti della contemporaneità, il Bisonte propone oggi, tra gli altri, Attardi, Cacciarini, Caruso, Vignozzi, Zigaina, Vedova.

In mostra anche le opere di quattro giovani artisti vincitori del concorso indetto in occasione del quarantennale della stamperia: Lanfranco Quadrio, Andrea Serafini, Sandro Bracchitta, Yeong- Jae Park.

Un’esposizione di grande pregio, dunque, che ancora una volta propone il meglio di una scuola e di una tecnica che, nel tratto delicato o solido dei segni impressi, è non solo strumento (mezzo) d’espressione ma anche veicolo d’arte, stimolo creativo.



DOMENICO GUARINO









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