La politica di valorizzazione dei tesori di Palazzo Medici Riccardi avviata dalla Provincia di Firenze nella scorsa primavera ha portato in breve tempo al raddoppio dei visitatori (130.000 lo scorso anno) e prevede nell’immediato futuro l’apertura al pubblico delle stanze storiche del piano nobile nonché la sistemazione dei marmi della collezione Riccardi in locali sotterranei appositamente ristrutturati quale loro sede espositiva permanente. Le statue saranno preventivamente oggetto, nel prossimo autunno, di una mostra, “I volti di marmo”, allestita nelle sale espositive del Palazzo e successivamente ospitata in Spagna e Inghilterra. Preludio imprescindibile un intervento di restauro volto a recuperare l’originaria integrità delle opere, alluvionate nel 1966 e occultate nel buio di una cantina per quasi un trentennio. Così chi si apprestasse alla visita di Palazzo Medici Riccardi in questi mesi estivi troverebbe ad accoglierlo una sorpresa: inserita nel nuovo percorso museale che dall’ingresso di via Cavour n. 3 ci guida attraverso un cammino obbligato alla scoperta delle ricchezze del luogo, incontriamo nel Cortile dei Muli, il primo che attraversiamo e su cui affaccia l’Istituto storico della Resistenza in Toscana, una struttura in vetro e acciaio, progetto dell’architetto Vittorio Maschietto, che ricostruisce e offre all’occhio curioso del visitatore un laboratorio di restauro. Qui, fino a settembre, si alterneranno due restauratori su ventidue marmi, tutti di età classica, fra i più significativi della collezione Riccardi. La raccolta, i cui pezzi non in restauro sono visibili nel cortile di Michelozzo e nella Limonaia, è formata in massima parte dalle sculture e dalle antiche iscrizioni frutto della ricerca appassionata di quel particolare banchiere-umanista (studiò latino e greco e fu allievo a Pisa di Pier Vettori) che fu Riccardo Riccardi (1558-1612) . Oggetto di interventi di restauro agli inizi degli anni Settanta, nel 1991-1992 e nel 1997, le opere in cantiere necessitano di spolveratura, ripulitura e consolidamento; saranno inoltre ripristinati interventi passati rimossi da restauri successivi. Affidato alla ditta P. T. Color, il restauro sarà terminato entro il mese di settembre e per tutto il periodo in cui sarà in essere fungerà da mostra “dinamica” all’interno della vetrina appositamente approntata.
I marmi in restauro comprendono una serie di busti di epoca romana di derivazione greca, due rilievi di età imperiale appartenuti a Lorenzo il Magnifico e ritratti romani sia della tarda età repubblicana che della prima, media e tarda età imperiale. Fra essi le sculture più significative della raccolta riccardiana, quali l’Asclepio, il Busto di sabina e il Carneade. Ma su tutti, certamente, l’Atleta Riccardi, copia adrianea (120-130 d. C.) di un perduto originale greco presumibilmente databile intorno al 450 a. C. e riconducibile per somma qualità a Mirone. Curatore scientifico dell’iniziativa Vincenzo Saladino, che già aveva curato il catalogo delle sculture de Le antichità di Palazzo Medici Riccardi, edito nel 2000 per i tipi di Olschki, Firenze.
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Valeria Ronzani
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Molto bello. Complimenti per tutte le informazioni. Incredibile pensare a quanta ricchezza ci sia... non ne sapevo proprio niente, pur abitando a Firenze. Si tratta del professor Saladino, immagino....
...ecco qualcosa che mancava!...
Opera lodevole il restauro dei ventidue busti di marmo della collezione Riccardi. Complimenti al curatore scientifico dell'iniziativa Vincenzo Saladino.
Riferisco l'indicazione che ho trovato nel catalogo n. 9 della Libreria Art&Libri, arrivato qualche giorno fa al Dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo di Firenze, così, se a qualcuno interessa...: "Le antichità di Palazzo Medici-Riccardi. Volume II: le sculture" a cura di Vincenzo Saladino. Testi di: L. Buccino, P. Casari, C. Ciatti, M. Lalli, F. Paolucci, E. Polito, C. Premi; Firenze, 2000. 2 volumi in 8°, lire 125000. Il telefono della libreria è 055-264186; l'indirizzo e-mail: Mi sembra di capire che questo secondo volume sia diviso, a sua volta, in due volumi. si tratta, ovviamente, del volume che Valeria Ronzani cita alla fine del suo articolo. Però sarebbe interessante sapere a cosa è dedicato il primo volume. Un tesoro davvero ricchissimo, assolutamente da coltivare e tramandare.
l'indirizzo e-mail che è "saltato": artlibri@tin.it
Il primo volume è dedicato alle iscrizioni, n. 8 della collana Cultura e memoria, sempre per i tipi di Olschki (Le iscrizioni del cortile, a cura di Ada Gunnella, Firenze 1998).