Categorie: toscana

Fino all’11.IX.2016 | Andrea Aquilanti, Doppio Movimento | Ex Ospedale San Giacomo, Carrara

di - 1 Agosto 2016
Tra l’offerta culturale delle Marble Weeks 2016, a Carrara, c’è una mostra decisamente suggestiva in uno spazio molto particolare, come in realtà ce ne sono molti da queste parti, ma che in questo caso relaziona diversi “topos” che si rincorrono nella storia dell’arte, e nella sua pratica, dagli albori della conoscenza.
È il “Doppio Movimento” di Andrea Aquilanti, all’Ex Ospedale di San Giacomo, magico luogo dove le ombre proiettate dall’artista, nell’androne principale al piano terra del vecchio edificio, suggeriscono il mito della caverna, e per certi versi lo spaventoso effetto dello specchio, di quella rappresentazione del doppio che, insieme all’alterità del fuoco, da sempre ha incantato e stregato l’uomo.
Aquilanti, che ha costruito l’installazione anche grazie all’aiuto di un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti della città, permette questo gioco arcaico con le disponibilità del presente, proiettori e videocamere, e ne amplia la portata, allargando colonne, inserendo lo spettatore nei fasci di luce e riportandoli sulle pareti come graffiti, ombre, e riposizionando nello spazio, grazie all’ottica e alla luce, anche elementi architettonici come la scala che porta al primo piano, demistificando anche le stesse ombre disegnate sul muro.

A sancire il passaggio tra epoche, e ad accompagnarvi tra questo percorso a metà tra lo scientifico e l’onirico, dove i mondi si intersecano come la percezione, è il David di Donatello, riportato dall’artista anche come “affresco” in technicolor, nell’incarnato, nel biondo dei capelli, con il grigio e blu della spada e il marrone dei calzari. Figura collocata temporaneamente quasi tra l’antico e il moderno, lo spettatore in questo caso (sempre grazie a una videocamera) viene inserito all’interno dell’opera, svelandone il candore originario e permettendone un’altra tridimensionalità, vicina però ad un dissolvimento generale dell’icona, che come un ectoplasma ritorna nel caleidoscopio di questo ambiente luminoso e dall’appeal inquietante, come possono essere le architetture dismesse e già, per loro natura, popolate di vecchie presenze.  Al primo piano, invece, piazza Navona, Roma. Su un lato e l’altro della stanza si dispiega su carta l’architettura rettangolare di quella che è forse uno dei più grandi simboli romani, al pari di Colosseo o della Vaticana piazza San Pietro. Piazza Navona è lì, a sua volta fantasmatica, bianca e nera, illuminata tramite sovrapposizioni, stratificazioni, striature di quella che appare grafite, mentre l’unico colore delle matite si dispiega colorando in blu alcuni personaggi umani che si aggirano nella piazza, e i quadri dei pittori che da sempre stazionano al centro della piazza, accanto alle fontane, e che Aquilanti colloca alla sinistra, attraversando idealmente piazza Navona provenendo da via della Cuccagna.
Anche in questo caso un percorso tra presenze che vengono solo accennate, ombre che attraversano l’architettura e dove anzi, lo stesso spazio si fa ombra, pronto a scomparire nel buio appena spenti i riflettori, pronto a raccontare ai muri storie che non vedremo mai, appena liberate le stanze della nostra presenza.
Matteo Bergamini
mostra visitata il 22 luglio 2016

Dal 24 giugno all’11 settembre 2016
Andrea Aquilanti, Doppio Movimento
Ex Ospedale San Giacomo
via Grazzano 1, 54033 Carrara
Orari: da giovedì a domenica dalle 19.30 alle 23.30
Info: www.marbleweeks.it

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